Dalla pescheria che cucina al momento al ristorante con le carni prelibate, passando per i dolci, la pizza e il cibo etnico, come i famosissimi bao della ravioleria di Paolo Sarpi tutto questo e tanto altro è il Mercato Centrale di Milano, il nuovo spazio all’interno dello scalo ferroviario di piazza Duca d’Aosta in cui si troveranno bar, locali e “angoli” per gli eventi e la socialità.
“Al Mercato di fatto si potrà fare di tutto, proprio perché è il mercato. Un luogo dove sedersi e leggere, mangiare, connettersi, fare la spesa e portarsi a casa le eccellenze degli artigiani del gusto”.
hanno assicurato i responsabili del progetto, che ha già spopolano a Firenze, Roma e Torino.
Infatti negli spazi trasformati e aperti alla condivisione di cibo, di prodotti di prima qualità e di persone (cittadini e viaggiatori insieme), c’erano uffici dimenticati e chiusi da oltre vent’anni. Ora sono stati restituiti alla città e contribuiranno a creare un dialogo serrato tra la città e la sua storia.
Com’è organizzato il Mercato Centrale di Milano
Il Mercato è disposto su due piani, per 4.500 metri totali, e all’interno trovano posto più di 30 botteghe di artigiani del cibo, per un tour gastronomico davvero sorprendente.
“Milano è il nostro progetto più grande e impegnativo di sempre, oserei dire quello più ambizioso. È il più fedele al mio immaginario ideale che lo vuole ispirato all’antico mercato medievale. Un luogo di scambio molto articolato fra commercio e comunità, in cui fare acquisti e socializzare andavano di pari passo”
ha spiegato Umberto Montano, presidente e fondatore di Mercato Centrale.
Dettagli wow stampati sulle pareti
Le pareti sono state pensate come pagine di un diario in divenire: la tela in stile industrial che avvolge Mercato Centrale Milano è un grande foglio bianco riempito da schizzi, parole e pennellate di colore che, in un vortice infinito, fa della stratificazione la legge dell’urbanità contemporanea.
Questo spiccato linguaggio visivo, che strizza volutamente l’occhio alla street culture, è intimamente connesso allo stile concreto dell’arte anni ‘50 unito, in un mix esplosivo, alla poesia visiva e alla poesia sonora degli anni ’70 ( le matite e le idee sono dell’agenzia Almagreal e degli artisti Jonathan Calugi, Simone Brillarelli e Urto).
E lo slogan che ricorre ovunque “Il cibo è un’opinione” per me è imbattibile.
Le botteghe che si trovano nel Mercato Centrale di Milano
Tra le botteghe presenti al Mercato Centrale di Milano ci sono insegne già presenti in città, che qui trovano una nuova e importante vetrina, e tante altre meraviglie gastronomiche.
Si può assaggiare la pizza di Giovanni Mineo e Simone Lombardi, il duo che ha creato la bella realtà di Crosta in via Bellotti (e una vetrina in via Melzo).
Ci sono i ravioli cinesi della Ravioleria, nata in Paolo Sarpi grazie ad Agie Zhou e alla collaborazione della Macelleria Sirtori.
Di pane e dolci si occupa Davide Longoni, panettiere-agricoltore. Al Mercato Centrale c’è addirittura un mulino per la produzione istantanea di farine dal suo grano.
Una delle offerte di pasticceria, è affidata a Vincenzo Santoro e alla sua, ormai storica, Pasticceria Martesana.
Focaccia di Recco, farinata di ceci, trofie al pesto, cima, sarde ripiene fritte e al forno, sono questi i piatti della gastronomia ligure di Marco Bruni, ovvero dell’osteria genovese U Barba. Qui la tradizione milanese si unisce a quella la tradizione ligure.
Le novità
Una novità per Milano è l’American barbecue di Joe Bastianich, ormai pluriennale giudice di Masterchef e ristoratore negli Stati Uniti . I vini in carta saranno prodotti dalla sua azienda in Friuli Venezia Giulia.
Dai fratelli Piero e Luca Landi, che vengono dal Rendez-Vous di Marciana Marina sull’Isola d’Elba, si possono gustare specialità di pesce, cucinate esclusivamente al carbone vegetale.
Giacomo Trapani, trippaio del Mercato Centrale Firenze, e di Bambi Trippa e Lampredotto, ha portato a Milano i migliori piatti della tradizione toscana. Oltre al lampredotto e alla trippa, è possibile gustare ribollita, guancia, bollito.
Sergio Barzetti è invece l’autore di risotti assortiti; non mancherà il risotto giallo allo zafferano, tributo per eccellenza alla cucina milanese. La sua Cucina Barzetti si trova a Malnate (Varese).
Ma non temete, c’è spazio anche per il buon bere. Ci sono i drink e gli aperitivi d’autore e birre artigianali per accontentare tutti i gusti.
Non solo cibo
Al Mercato Centrale di Milano non ci sarà solo cibo, ma anche e soprattutto socializzazione, un punto di incontro e di riferimento per la città, un incubatore di progetti culturali.
“Per questo – hanno annunciato i curatori del progetto – al Mercato Centrale saranno presenti molteplici attività non direttamente legate alla somministrazione e vendita di cibo. Tra queste, prima fra tutte, la scuola di cucina affidata ad Alessio Leporatti di Florencetown: un progetto di diffusione della cultura gastronomica, uno spazio di formazione, approfondimento e anche divertimento, tra corsi di cucina ed eventi tematici. Il laboratorio radiofonico con Alessio Bertallot, autore, conduttore radiofonico, dj, già direttore artistico di Radio Mercato Centrale. Con Milano, il progetto musicale originale si trasforma, diventando una vera e propria installazione artistico-radiofonica: un’alternanza continua fra musica strumentale e inquadrature dello skyline sonoro di Milano, cartoline sonore che immortalano i suoni della città, dalle piazze più note agli eventi culturali, che accendono e trasportano l’immaginazione dell’ascoltatore. Non solo: Bertallot guiderà una vera e propria bottega culturale in cui si alterneranno i personaggi della scena artistica milanese e nazionale”.
A completare il Mercato, così come in tutti gli altri in Italia, c’è un’area interamente dedicata agli eventi, ai dibattiti, agli incontri, presentazioni di libri, piccole esposizioni di arte, laboratori culturali per adulti e per bambini. Immancabili saranno le collaborazioni con gli enti e le principali istituzioni della città.
Io non vedo l’ora di andare nuovamente a curiosare al Mercato Centrale Milano ed assaggiare le varie specialità; questa volta ho coccolato il palato con birra e bao, ma già ho una lista di meraviglie gastronomiche tutte da gustare.