Piazze, angoli, strade e dettagli rendono Milano una città davvero da non perdere. Tra questi luoghi non può mancare Corso Magenta e dintorni.

A volte infatti non è necessario visitare i grandi musei o la ‘ristretta’ cerchia del centro storico per vivere la Milano di una volta, ma basta passeggiare in alcune zone che ne racchiudono ancora oggi lo spirito originario.

Bar, botteghe storiche e resti romani in Corso Magenta a Milano

Case d’epoca, antiche botteghe e locali storici di Milano ma anche un po’ di Roma. Ecco quello che troverete nella zona che da Piazza Cardorna arriva fino in via Meravigli da una parte e a Santa Maria delle Grazie dell’altra.

Prendete un tram storico milanese o passeggiate a piedi lungo questa via a naso in su e ammirate case di altre epoche, palazzi e chiese. Imperdibile una tappa alla Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore per ammirare quella che in molti definiscono la cappella sistina di Milano.




Uscite e subito accanto ecco un altro angolo di storia nel Museo Civico Archeologico di Milano e ancora Palazzo Litta con l’omonimo teatro che ospitano eventi di ogni genere privati ma anche aperti al pubblico per permettere a tutti di ammirare le sue bellissime sale.

Se vi trovate qui all’ora di pranzo non potete non fermarvi al bistrot “Tutto bene, grazie!” per un brunch per poi concludere in bellezza nella storica Pasticceria Marchesi.

San Maurizio al Monastero Maggiore

Corso Magenta a Milano

Tra i tesori da non perdere in Corso Magenta ci sono le splendide chiese di San Maurizio al Monastero Maggiore e di Santa Maria delle Grazie.

Per visitare la prima chiesa dovete recarvi al civico 13 di Corso Magenta e lasciarvi incantare dal trionfo di affreschi rinascimentali che ornano il monastero benedettino femminile e che gli hanno fatto guadagnare il titolo di “Cappella Sistina di Milano”.

Raffinati e vivi dipinti ricoprono le pareti delle facciate e del soffitto – sia la parte pubblica sia quella riservata al Coro delle Monache – con storie della Bibbia, episodi della vita di Cristo e una suggestiva interpretazione dell’Arca di Noè. Boltraffio, Simone Peterzano, Bernardino Luini e i suoi figli Aurelio, Evangelista e Giovan Pietro sono i principali autori di questi capolavori.

Una piccola caccia al dettaglio, che appassionerà adulti e bambini, e quella dei famosi “due leocorni” presenti nell’affresco dell’arca di Noe.

Museo Archeologico

Il Museo Archeologico di Milano è collocato in un contesto architettonico straordinario, l’ex-convento del Monastero Maggiore di San Maurizio, fondato nell’VIII secolo d.C., dove la storia di Milano antica mostra ancora visibili le sue tracce.

Il Museo Archeologico raccoglie le testimonianze di diverse culture antiche. Molte opere, di cui una selezione è esposta nei percorsi dedicati a Milano Antica, provengono dagli scavi condotti in città a partire dall’Ottocento. Il patrimonio del museo si è poi arricchito nel corso del tempo di diverse opere, provenienti da donazioni, acquisti e depositi.

Corso Magenta a Milano

Le collezioni del Museo sono esposte in diverse sale a seconda dell’ambito culturale di appartenenza. Al piano terra, superato il primo chiostro dedicato all’edilizia pubblica, si trova la sezione Milano Antica. Il percorso di visita continua al piano interrato – sezione di Arte del Gandhara e sezione Abitare a Mediolanum- e poi nel chiostro interno dove sono esposte, accanto ai resti della Milano romana (domus, mura e torri) le epigrafi degli antichi milanesi.

Nella nuova ala, raggiungibile dal chiostro, al piano terra, accanto alla sala conferenze-didattica si trova la sezione dedicata a Caesarea Maritima (Israele).




Al primo piano è esposta la sezione alto medioevale, al secondo quella etrusca, mentre il terzo piano è dedicato alla sezione greca.
Le collezioni Egizia, di Preistoria e Protostoria sono esposte nelle Sale Viscontee del Castello Sforzesco.

E’ uno dei lasciti di Expo: la riapertura al pubblico della Torre delle mura romane nel chiostro interno del Museo Archeologico di Milano. E’ una torre poligonale, risalente alla fine del III secolo, ovvero della cinta muraria di età massimianea, che reca affreschi medioevali del XIII secolo e può essere tuttora percorsa. Completano la visita la torre poligonale “di Ansperto”, anch’essa di IV secolo d.C, i sotterranei, e ovviamente la visita al Museo Archeologico.

Palazzo imperiale via Brisa

Per chi non lo sapesse, nel lontano 286 d.C. Milano fu scelta come capitale dell’Impero Romano d’Occidente sotto il nome di Mediolanum (ti dice niente?). La scelta di Milano come capitale imperiale derivò dal fatto che a quei tempi, la città avesse estrema importanza militare, politica ed economica. Il suo statuto durò sino alla crisi del 402 quando lo scettro imperiale passò a Ravenna a causa delle scorrerie barbariche provenienti dal Nord Europa.

Cominciamo dal luogo che rende una città imperiale, ovvero la residenza dell’imperatore. Iniziando il tour dallo storico Corso Magenta sino ad arrivare alla famosa Pasticceria Marchesi, si giunge in Via Brisa. Li è possibile ammirare i resti a cielo aperto di quello che fu il palazzo imperiale romano. Purtroppo, i resti sono attualmente circondati da edifici del dopoguerra, ma con un po’ di immaginazione si potrà rivedere il grandissimo palazzo che ospitò gli imperatori per più di un secolo. Il palazzo occupava un intero quartiere assieme alle sue mura altissime, con all’interno gli edifici governativi e i palazzi amministrativi.

Palazzo Litta

Tra gli edifici che meglio caratterizzano dal punto di vista storico artistico e culturale la città di Milano, spicca il monumentale Palazzo Litta con l’elegante facciata rivolta su Corso Magenta, il sontuoso portale arricchito dagli imponenti telamoni, il solenne scalone d’onore, gli apparati decorativi dell’appartamento nobile, il sistema di cortili interni ed il giardino che si apre verso Foro Bonaparte.
Palazzo Litta può essere considerato, soprattutto per la sua estrosa facciata settecentesca, come uno dei più rappresentativi (e ben conservati) esempi di barocchetto lombardo, stile che si diffonde a Milano intorno al secondo decennio del XVIII secolo. Il nucleo originario del complesso architettonico venne costruito qualche decennio prima, tra 1642 e 1648, da Francesco Maria Richini per il conte Bartolomeo Arese, che era allora uno degli uomini più influenti di Milano.

Madonna del Grembiule

Corso Magenta a Milano

Incredibile come da un fatto tragico possa nascere un inaspettato capolavoro.

Si tratta della Cappella della Madonna del Grembiule che venne distrutta da una bomba nel 1943 e da allora è diventato un angolo insolito e inaspettato. Oggi è visibile l’altare, il pavimento in marmo e l’affresco della Madonna del Grembiule.




L’affresco fu scoperto nel 1651 sul muro della chiesa di Santa Maria alla Porta raffigurante una Madonna con il Bambino che si dimostrò in grado di curare i malati.

Oggi quel miracoloso dipinto è visibile all’esterno della chiesa perché la cappella che lo ospitava è stata distrutta dai bombardamenti e mai ricostruita.

Pausa di Gusto

Tutto Bene, Grazie

Accogliente bar bistrot Tutto Bene, Grazie in Corso Magenta a Milano, perfetto per un brunch in famiglia o con gli amici.
In stile moderno con richiami al passato, come il muro in mattone rosso a vista e le sedie da cinema vintage.

Tavolini su corso Magenta per la bella stagione e dentro è più spazioso di quanto non riveli dall’esterno.
Se ci si ferma a pranzare sicuramente il piatto forte è il brunch domenicale, in tre declinazioni: anglosassone, vegetariana e contemporanea. Ottimo rapporto qualità prezzo su questa formula. Non mancano opzioni di primi e secondi piatti per accontentare i gusti di tutti.

Il servizio ordinato e il personale cordiale.

Marchesi e non solo

Miniera di arte antica e moderna, Corso Magenta è un vero paradiso anche per i golosi. Tra i cult della zona c’è la storica e immancabile Pasticceria Marchesi 1824 che attrae golosi da tutta la città insieme alla rinomata Pasticceria San Carlo e alla tradizionale Pasticceria Biffi, una buona scusa per ammirare anche Casa Laugier, splendida testimonianza Liberty al civico 96 di Corso Magenta.

Per chi è in cerca di acquisti gourmet o di degustazioni di primizie e tipicità regionali, al numero 69 di Corso Magenta c’è l’ottima selezione della boutique-gastronomia Autentico che organizza anche viaggi enogastronomici su misura.

Corso Magenta a Milano

Una chicca imperdibile

In ultimo qui si trovano due piccole chicche poco note, nonostante il loro valore estremo. Una è la casa Rossi, particolare per il suo meraviglioso cortile ottagonale che appassiona tutti gli amanti dello scatto geometrico perfetto.

Casa Medici che nessuno conosce

Giriamo sulla destra del bar Magenta e prendete via Buttinone e subito a sinistra un breve tratto di via Terraggio; prima di tornare sulla strada maestra (sempre corso Magenta) alzate lo sguardo per ammirare il palazzo che troverete in corrispondenza dei civici 1 e 3.

Se non l’avete mai notato, aspettate di conoscere quello che c’è dietro. Se infatti entrate nel portone (quasi sempre aperto) che vedete proprio al numero 1, oltre al giardino per bimbi potrete notare una costruzione che “stona” con il resto.




Quello che vedete è un palazzo che Lodovico il Moro donò a Lorenzo de’ Medici, affinchè Il Magnifico avesse un alloggio importante quando veniva a Milano in visita agli Sforza. Non male come sorpresa eh? Tenete conto che per vedere meglio questo palazzo potreste entrare, custode permettendo al civico 23 di corso Magenta.

Il Cenacolo e altro ancora

E se la parte più in centro di Corso Magenta è una vera chicca, “l’altra parte” non è da meno.

Tra i capolavori immancabili in zona c’è sua maestà Santa Maria delle Grazie e il suo gioiello: il Cenacolo di Leonardo da Vinci.

Situata nell’omonima piazza Santa Maria delle Grazie, appartenente all’Ordine Domenicano, la chiesa è stata inserita nel 1980 nella World Heritage List dell’Unesco perché con la sua architettura di grande armonia e perfezione rappresenta una delle massime testimonianze dell’arte rinascimentale, avvalorata dalla presenza dell’opera del genio fiorentino.

Conservata sulla parete settentrionale del refettorio domenicano, l’Ultima Cena può essere ammirata nel suo splendore anche grazie a un’accurata opera di restauro venticinquennale. Prima di lasciare il complesso, date una sbirciata anche all’incantato chiostro delle rane.

E ancora in Corso Magenta troverete anche la Fondazione delle Stelline, un tempo istituto per orfanelle e oggi centro convegni e incontri.




Pietra d’inciampo dedicata ad Alberto Segre

Anche Milano ha le sue Pietre d’Inciampo, i sampietrini che riportano il nome delle vittime dei lager nazisti proprio davanti a quelle che furono le loro abitazioni.

La prima pietra, in assoluto, è stata posata in corso Magenta 55 a Milano, dove abitava Alberto Segre, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e della figlia Liliana Segre, anche lei deportata ad Auschwitz il 30 gennaio 1944, all’età di 13 anni e sopravvissuta, mentre il padre morì il 27 aprile 1944.

In conclusione

Il quartiere Magenta è una fucina culturale con un connubio di antico e moderno. Con le sue strade acciottolate e i monumenti storici, offre un’esperienza di immersione nella storia milanese ed anche nel suo presente fatto di salvaguardia del passato e visione del futuro.

Il post “Corso Magenta a Milano: crocevia di storia e storie” è in collaborazione con Tutto Bene, Grazie.