Niki de Saint Phalle al MUDEC di Milano

Milano, città dal cuore vibrante e culla di creatività, ospita fino al 2024 una delle mostre più attese dell’anno presso il MUDEC – Museo delle Culture. Si tratta di un’esposizione interamente dedicata a Niki de Saint Phalle, figura iconica dell’arte contemporanea, nota per le sue opere provocatorie e dai colori sgargianti che hanno infranto le convenzioni artistiche e sociali del Novecento.
Indice
- 1 Chi era Niki de Saint Phalle?
- 2 Un percorso espositivo che colpisce
- 3 Prostitute, streghe, spose, madri, dee
- 4 Le “Nanas”: un’esplosione di colore e femminilità
- 5 Una mostra Interattiva e multimediale
- 6 Niki de Saint Phalle al MUDEC di Milano in vetrina
- 7 Perché visitare la mostra?
- 8 All’Hangar Bicocca
- 9 Viaggio in Freccia Rossa – Trenitalia
- 10 Informazioni Utili
- 11 Conclusione
Chi era Niki de Saint Phalle?
Artista francese-americana, Niki de Saint Phalle (1930-2002) si è affermata sulla scena artistica mondiale come scultrice, pittrice e cineasta. Le sue opere sono intrise di tematiche sociali, politiche e personali, esplorando con vigore la femminilità, il potere e la libertà. Probabilmente conosciuta soprattutto per le sue “Nanas”, figure femminili dalle forme voluminose e dai colori sgargianti, Niki ha sfidato l’arte tradizionale con il suo approccio multidisciplinare, sperimentando materiali insoliti e tecniche audaci.
La mostra al MUDEC offre una panoramica completa del suo lavoro, ma anche uno sguardo intimo alla sua vita privata, rivelando quanto la sua biografia abbia influenzato la sua arte.
Un percorso espositivo che colpisce
L’esposizione al MUDEC si sviluppa in diverse sale, in otto sezioni, ognuna delle quali esplora un tema o un periodo chiave del percorso creativo di Niki de Saint Phalle. Si parte dagli esordi negli anni ’50, quando Niki si avvicina al mondo dell’arte come autodidatta, fino ad arrivare agli anni ’90, momento in cui le sue sculture monumentali la consacrano come artista globale.
Il percorso include una sezione dedicata ai celebri “Tirs“: tele e sculture che Niki realizzava sparando con fucili a carabina contro sacche di vernice poste sopra le sue opere, un atto di ribellione contro il patriarcato e le rigide convenzioni della società borghese. Questo gesto iconoclasta e liberatorio cattura l’attenzione del pubblico e dei media, imponendo il suo nome sulla scena artistica internazionale.
In mostra nella prima sezione alcuni Spari della serie delle “Cattedrali”e degli “Altari”, dove l’anticlericalismo dell’artista è palese, ma dove emerge fortissimo anche il fascino che su di lei hanno le cattedrali in quanto opere collettive, realizzate grazie allo sforzo condiviso di migliaia di persone. Per Saint Phalle l’arte è spesso un gesto di creazione collettivo. In questa sezione viene anche ricordata la performance eseguita a Milano nel 1970, in occasione del festival per il decimo anniversario del Nouveau Réalisme tramite video, immagini e un’opera esposta allora alla Rotonda della Besana.

Prostitute, streghe, spose, madri, dee
Nel 1960 divorzia, affida i figli al marito e si trasferisce a vivere con l’artista e compagno di vita Jean Tinguely in Impasse Ronsin a Parigi (luogo mitico dell’avanguardia artistica parigina), dove dividerà con lui l’atelier. Tra il 1963 ed il 1965 crea degli assemblaggi di oggetti in plastica e tessuto che riproducono le fattezze di donne partorienti, di spose cadaveri e di corpi femminili mutilati di gambe o braccia. Sono opere che costituiscono la denuncia dell’artista della situazione della donna agli inizi degli anni Sessanta, obbligata a ricoprire i ruoli tradizionali di moglie e madre all’interno dello spazio domestico. Le “Spose”, i “Parti”, le “Streghe”, le “Prostitute” sono tante categorie quante sono le gabbie costruite da una società patriarcale nel corso dei secoli.

In mostra in questa sezione, tra le altre opere, La Mariée à cheval, The Lady Sings the Blues (1965), omaggio alla lady del jazz Billie Holiday, pioniera per la difesa dei diritti civili degli afroamericani. Il suo corpo nero è mutilato, appartiene alla serie delle “Crocefissioni o delle Prostitute”, dei messia al femminile immolati per la salvezza dei diritti dell’umanità.
Le “Nanas”: un’esplosione di colore e femminilità
Uno dei punti forti della mostra è la sezione dedicata alle “Nanas“, le sculture che hanno reso Niki famosa in tutto il mondo. Queste figure femminili, dalle forme sinuose e dai colori vibranti, incarnano una visione gioiosa e prorompente della donna, in netto contrasto con gli stereotipi della società patriarcale. Le “Nanas” sono donne forti, libere e felici, una celebrazione della femminilità in tutte le sue sfumature.
Al MUDEC, le “Nanas” si presentano in una varietà di dimensioni, dalle sculture di piccola scala fino a installazioni imponenti, offrendo al visitatore un’esperienza immersiva e avvolgente. Attraverso queste figure, Niki esplora temi come la maternità, il potere femminile, la bellezza e la fragilità.
Nel corso degli anni Saint Phalle crea un’armata di guerriere, muse femministe, donne incinte che celebrano quel diritto all’uguaglianza di genere faticosamente cercato con anni di battaglie. Policrome, gioiose e potenti, sexy, rotonde e sportive, libere dagli stereotipi imposti dalla moda, le Nanas veicolano un’immagine del corpo il cui messaggio sociale oggi potremmo incasellare nel termine di “body positivity”.

Una mostra Interattiva e multimediale
Uno degli aspetti più affascinanti della mostra al MUDEC è l’approccio interattivo e multimediale. Il percorso espositivo è arricchito da video, fotografie e materiali d’archivio che aiutano a comprendere meglio la personalità complessa di Niki de Saint Phalle, dalla sua difficile infanzia fino ai suoi ultimi anni di vita, segnati dalla creazione di progetti visionari come il Giardino dei Tarocchi in Toscana.
Inoltre, è presente una sezione dedicata alle collaborazioni dell’artista con altre figure di spicco del panorama artistico del suo tempo, tra cui Jean Tinguely, suo compagno di vita e collega, con il quale Niki ha condiviso numerosi progetti scultorei e installazioni monumentali.

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Niki de Saint Phalle al MUDEC di Milano in vetrina
“Non ho alcun problema a portare degli stivali col tacco o un fiore nei capelli se ne ho voglia. Credo che i nostri vestiti debbano essere una rivendicazione. I miei lo sono. Riflettono quello che sento.” (Niki de Saint Phalle).
Camaleontica nel vestire, chic e glamour, fotografata dai grandi Arnold Newman, Robert Doisneau, Henri Clarke, Niki de Saint Phalle anticipava la moda. Se negli anni Sessanta prediligeva tute aderenti e stivali firmati spesso Yves Saint Laurent e Marc Bohan, nei Settanta indossò le gonne di Thea Porter, regina inglese del gipsy chic. Dopo la parentesi bohémienne arrivarono gli sberluccichii di lamé e le spalline anni Ottanta, alternati a caftani e kimoni orientali. E poi i cappelli, di ogni forma e colore.
Nelle vetrine esterne alla mostra sono esposti una serie di abiti del guardaroba personale dell’artista, alcuni dei quali disegnati apposta per lei dall’amico Marc Bohan, direttore artistico della maison DIOR dal 1960 al 1989 e suo collezionista

Perché visitare la mostra?
La mostra su Niki de Saint Phalle al MUDEC non è solo un’esposizione artistica, ma un vero e proprio viaggio dentro il pensiero e l’anima di un’artista che ha rivoluzionato l’idea stessa di femminilità e libertà espressiva. Ogni sala racconta un pezzo di storia, ogni opera esplode di vita, energia e coraggio. È un’occasione unica per scoprire l’arte di una donna che ha fatto della sua creatività una forma di ribellione e autodeterminazione.
Se siete appassionati di arte contemporanea o semplicemente volete lasciarvi ispirare da una delle voci più potenti del panorama artistico del XX secolo, non perdere l’opportunità di visitare questa straordinaria esposizione.
Il MUDEC, con i suoi spazi ampi e moderni, è il luogo perfetto per immergersi nel mondo di Niki de Saint Phalle e lasciarsi travolgere dal suo universo colorato e visionario.

All’Hangar Bicocca
L’occasione di vedere a Milano l’opera di Niki de Saint Phalle in mostra al Mudec diventa ancora più unica perché nello stesso periodo sarà possibile ammirare le opere di un altro grande artista, Jean Tinguely, suo marito, in mostra presso Hangar Bicocca dal 10 ottobre.
La città è legata a questi due artisti fin dagli anni Sessanta, quando ospitò la prima esposizione di quello che sarebbe diventato il gruppo dei Nouveaux Réalistes in cui Niki de Saint Phalle si distinse come l’unica donna.
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Viaggio in Freccia Rossa – Trenitalia
Per chi è in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca con destinazione Milano e con data di viaggio antecedente fino a due giorni l’ingresso alla mostra, è previsto uno sconto del 50% sul biglietto di ingresso.
Il biglietto potrà essere acquistato online sul sito ticket24ore.it, selezionando il biglietto “Ridotto Frecciarossa” dall’elenco, o presso la biglietteria della mostra. Per avere diritto allo sconto, sarà necessario esibire il proprio titolo di viaggio il giorno della visita.
Trenitalia ribadisce il proprio impegno nel far viaggiare le persone e connetterle alla cultura, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e a sostegno della promozione turistica del territorio. Frecciarossa è, inoltre, partner dei principali eventi musicali, sportivi e culturali.
Informazioni Utili
- Dove: MUDEC – Museo delle Culture, Via Tortona 56, Milano
- Quando: Fino al 16 febbraio 2025
- Orari:
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
- Biglietti: Disponibili online sul sito ufficiale del MUDEC o presso la biglietteria del museo.
Intero € 16 | Ridotto € 14 Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Non dimenticate di prenotare in anticipo la vostra visita, soprattutto nei weekend, per evitare lunghe attese.

Conclusione
La mostra su Niki de Saint Phalle al MUDEC è molto più di un’esposizione artistica: è un’immersione in un mondo dove il colore, l’energia e la potenza espressiva si fondono in un linguaggio artistico unico. Attraverso le sue opere, Niki ci invita a riflettere sulla condizione femminile, sulla libertà e su noi stessi. Un’esperienza da non perdere se vi trovate a Milano nei prossimi mesi.
Il post “Niki de Saint Phalle al MUDEC di Milano” è in collaborazione con il MUDEC