Dopo avervi dato, nel  post precedente un po’ di indicazioni in merito a come vivere Matera in un week end, ora non posso che raccontarvi e consigliarvi due esperienze imperdibili.

La verità è che io a Matera sono stata già una volta, durante un bellissimo viaggio stampa (QUI puoi trovare il racconto), ma è stata una toccata e fuga di qualche ora.

Così mi ero innamorata di questo gioiellino italiano ripromettendomi però non solo di conoscerla meglio, ma anche di scoprirne usi e tradizioni. E tra queste non può mancare il laboratorio per fare il pane di Matera.

Prima esperienza a Matera: fare il pane

Nel “Panificio Perrone – Il Forno di Gennaro” si tengono con regolarità laboratori sul Pane di Matera.

Sono lieta di aver fatto questa esperienza in uno dei forni storici della città che mi ha permesso la scoperta del Pane di Matera. L’esperienza è prenotabile con Matera Cloud.

Due esperienze imperdibili Matera

L’olfatto, l’udito, la vista e il tatto sono attivati dai colori, dai suoni e dai profumi che il Forno di Gennaro sa regalare.

E’ stata l’occasione per mettere letteralmente le mani in pasta in un vero panificio tradizionale e moderno allo stesso tempo. Dove ho scoperto, se ancora ce ne fosse bisogno, che a Matera tradizione e innovazione si sono mescolate nell’arte della panificazione e nella vita.

La cultura del pane a Matera è molto antica ed è legata alla sapienza dei contadini locali capaci di selezionare particolari varietà di grano duro.

La storia del pane di Matera

Gianfranco De Blasiis nel 1635, testimonia questa tradizione scrivendo nelle sue cronache:

Delle conserve di grani e lor perfettione, basta di dire che ne si conserva sin’ a diece, dodeci e quindeci anni, come se stesse in una cassa, e per queste conserve dè grani ci è tradizione che questa Città fusse stata granaio del populo Romano

Il pane di Matera è al centro della vita, della storia della città e della sua popolazione ed un elemento sacro sulla tavola dei materani. E’ ricco di usi e tradizioni ed esprime tutta la sua qualità attraverso elementi semplici come la scelta delle materie prime e la loro sapiente lavorazione.

Oggi per tutelare e valorizzare questo bene e perpetrare le modalità tradizionali di produzione si è scelto di acquisire il marchio comunitario Igp.

Laboratorio al Panificio Perrone il Forno di Gennaro

Ciò che colpisce quando si arriva in via Nazionale, nella nuova Matera, al Panificio Perrone il Forno di Gennaro è l’odore della panificazione che raramente si sente nelle nostre città. Già dal primo momento si è avvolti in un profumo che sarà difficile da dimenticare.

Due esperienze imperdibili Matera

La proprietaria accoglie i viaggiatori con gustosi assaggi di pane e olio, per preparare palato e intelletto all’incontro con la storia del pane materano.

Con l’ausilio di immagini e foto d’epoca, e tanta tanta esperienza famigliare e personale ci ha condotto nella tradizione del pane nei Sassi di Matera, della sua storia, e degli usi che ruotavano intorno a questo alimento basilare della Dieta Mediterranea; le farine così importanti, i forni pubblici e i timbri, le donne che si occupavano la notte di panificare, degli uomini che grazie a quel pane avevano sostentamento durante i giorni in campagna.

Solo dopo si arriva alla parte pratica ovvero il momento di mettere le mani in pasta.

Grazie all’aiuto di un fornaio che con pazienza e ingegno permettere ai partecipanti, non solo di impastare il proprio pane, ma renderlo nella forma tipica con le tre punte (che richiamano la trinità e servono a risparmiare spazio durante la cottura), timbrarlo e infornarlo. In attesa poi di poterlo ritirare e consumarlo.  

Ma una delle due esperienze imperdibili da vivere a Matera non è finita. Dopo la parte di panificazione c’è sempre quella di degustazione/aperitivo in cui si assaggiano i prodotti del forno e si beve un calice di un selezionato vino lucano.

Nel nostro caso ci sono state servite focacce cotte a terra ai pomodorini, con provola e pomodoro e quella con salsiccia locale e peperone crusco. Il vino era un rosè particolarissimo che si sposa perfettamente con la focaccia materana.

Il Forno di Gennaro

I membri della famiglia materana dei Perrone sono fornai da quattro generazioni.

Il fondatore del forno è stato Nicola nel lontano 1890, seguito dal figlio Giuseppe e a partire dagli anni quaranta del secolo scorso dal nipote Gennaro.

Oggi le figlie di Gennaro Perrone, Patrizia e Sabrina continuano con sapienza e dedizione l’antica tradizione familiare. Il logo aziendale infatti si ispira all’arte femminile di fare il pane, compito che tradizionalmente nell’economia dei Sassi di Matera spettava proprio alle donne.

Alla base delle produzioni del forno vi sono esclusivamente materie prime selezionate.

Due esperienze imperdibili Matera

Per la produzione del pane di Matera e dei prodotti affini vengono utilizzati solo lievito madre e semole lucane di grano duro molite a Genzano di Lucania. I lunghi tempi di lievitazione naturale garantiscono autenticità e qualità ai prodotti del Forno di Gennaro.

Nel 2000 le due giovani imprenditrici materane hanno avviato un progetto di filiera con il Consorzio di Tutela del pane di Matera, di cui la loro azienda è stata fondatrice.

Questo percorso ha portato alla valorizzazione del Pane di Matera, un prodotto totalmente lucano, emblema della storia e della cultura della città e a definirne un disciplinare.

I timbri del pane

Fino alla metà del ‘900 le massaie impastavano il pane in casa e poi lo consegnavano ai garzoni dei forni per la cottura. Prima però timbravano ogni loro forma per differenziarla da quelle delle altre famiglie. I timbri li intagliavano i pastori che li realizzavano durante la transumanza, nei momenti liberi che avevano quando erano lontani dalle loro abitazioni.

Il timbro è formato da due sezioni:

  • la base, dove sono scolpite le iniziali del capofamiglia o un segno distintivo della famiglia,
  • collegata con un manico alla parte superiore decorata con figure sacre o astratte, di uomini, simboli di virilità e prosperità o animali domestici.

Oltre alla funzione pratica, quella di differenziare le forme di pane cotte nei forni pubblici, si aggiungeva un significato di tipo simbolico.

 Seconda esperienza a Matera: tour in Ape Calessino

La seconda tra le esperienze imperdibili a Matera, sono i tour guidati.

Così un insolito modo di visitare Matera è con un tour a bordo di un entusiasmante e vintage Ape Calessino. E’ molto divertente farsi trasportare, come in un film di una vecchia pellicola, a bordo di questo simpatico mezzo di trasporto.

Due esperienze imperdibili Matera

In compagnia del nostro autista, dello staff di Vito Ape Calessino, abbiamo visitato, al tramonto entrambi i rioni, Sasso Barisano e Sasso Caveoso e attraversato tutta la strada panoramica dei Sassi che si apre fino al Parco della Murgia Timone.

Il tour con Vito Ape Calessino

Lo staff di Vito ha creato per noi un itinerario perfetto, che ha alternato il viaggio in ape alla sosta nei punti panoramici più belli dei due sassi principali. Ci ha permesso di sostare in angoli suggestivi dove la guida ci ha raccontato la storia contrastata e davvero unica di questa città; alternando la cronaca agli aneddoti dei nonni e alle sue personali esperienze.

Si comincia la discesa panoramica di via d’Addozio, nel Sasso Barisano. Lo spettacolo, superate le prime case è davvero mozzafiato; davanti a noi si è aperta la zona centrale e più antica, la Civita, su cui spicca la Cattedrale e ai suoi piedi le antiche abitazioni.

Lo sguardo corre giù fino al canyon a strapiombo (la Gravina) e al torrente, in uno scenario spettacolare, non a caso definito “paesaggio culturale” dall’Unesco.

Esplorare i Sassi di Matera

Le case ricavate nelle due grandi rocce, nei “sassi” appunto, si affastellano una sull’altra e in alcuni casi sembrano poco più che grotte, con piccole finestre o una parete di mattoni che emergono dal costone di pietra.

Sono le due anime della città, in parte costruita e in parte scavata, grazie alla estrema porosità del materiale (calcarenite) che si sgretola facilmente anche a mani nude.

Viaggiare tra i Sassi significa scoprire le tante contraddizioni che li hanno caratterizzati, dal sovraffollamento degli anni ’50 con condizioni invivibili (le abitazioni erano insieme case, stalle e grotte e ospitavano anche 10 persone e gli animali), allo sgombero voluto da De Gasperi sin quasi all’abbattimento; fino al recupero culturale e turistico attuale che lo ha reso un museo a cielo aperto, ricco di ristoranti, taverne, bar, alloggi tipici.

Significa scoprire le origini antichissime della zona – la terza città più antica del mondo dopo Aleppo e Gerico – e ammirare il complesso delle affascinanti chiese rupestri anch’esse scavate nella roccia.

Due esperienze imperdibili Matera

Visitare Matera in Ape Calessino significa – anche – avere una prospettiva del tutto diversa da quella che si ha camminando a piedi; l’Ape si intrufola in stradine, saltella sull’acciottolato, si avvicina senza timore a case e mura. Anch’esso sembra un attento viaggiatore che è pronto a scoprire tutti i dettagli, compresi quelli più nascosti come i fossili che si trovano, qua e là, nei muri materani che ne indicano la provenienza dalle cave.

Due esperienze imperdibili Matera

Matera si mostra nella sua veste più intima e concreta tramite queste due esperienze impedibili e che grazie a #ripartiAMOitalia non posso che consigliarvi.