Uno dei gioielli della Val d’Orcia, ha mantenuto l’atmosfera dell’antico borgo medievale. Ecco cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno.

San Quirico d’Orcia è uno dei comuni dell’incantevole paesaggio naturale e culturale della Val d’Orcia, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.

Già questo sarebbe un motivo più che valido per visitare lo splendido borgo toscano di origini etrusche, ma non l’unico.

Immerso nel suggestivo scenario delle colline senesi, sorge lungo l’antica Via Francigena e vi affascinerà con la sua atmosfera medievale, gli scorci pittoreschi di pievi e stradine lastricate.




Un po’ di storia di San Quirico D’Orcia

Nel più antico libro dell’Europa Occidentale, il Liber Linteius Zagrabiensis del III secolo prima di Cristo, si racconta di una località chiamata Ena e di una confraternita che qui operava. Ena non è altro che l’antico nome di San Quirico D’Orcia e testimonia la storia millenaria di questo borgo.

Ma è solo nel Medioevo che San Quirico raggiunge il massimo splendore come luogo di passaggio dei mercanti umbri diretti a Firenze e dei pellegrini di passaggio lungo la Via Francigena.

La cinta muraria

Le antiche mura quattrocentesche sono probabilmente la prima cosa che noterete arrivando a San Quirico d’Orcia. Tuttora in discreto stato di conservazione, sebbene alcune porzioni siano state distrutte, mantengono ancora una dozzina tra torri e torrette di guardia, che non vi sarà difficile individuare, passeggiando lungo il perimetro del borgo, inglobate in edifici più recenti.

Delle storiche porte originarie, si è invece salvata soltanto la Porta dei Cappuccini, dall’originale struttura a sei lati.

Cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno

Chiesa di Santa Maria Assunta

Conosciuta anche con il nome di Santa Maria ad Hortos, perché in origine era circondata da orti e campi coltivati, è una chiesetta dall’architettura sobria ed essenziale, ma di grande valore storico. Risale infatti all’XI secolo e sorge proprio lungo la Via Francigena.

L’interno in stile romanico ha un’unica navata con una copertura a capriate lignee e una piccola abside.

Ospedale della Scala

Situato di fronte alla Chiesa di Santa Maria, fu costruito nel XIII secolo come dipendenza dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena e serviva al tempo stesso da magazzino agricolo e da ospizio per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena.

San Quirico era un’importante tappa lungo la Via Francigena e lo è ancora oggi per tutti coloro che vogliono percorrere l’antica via che conduceva da Canterbury a Roma. Da San Quirico parte una delle tappe più dura dell’intero cammino che conduce lungo le pendici del Monte Amiata fino a Radicofani.

Palazzo Chigi Zondadari

Lungo via Dante Alighieri si trova Palazzo Chigi Zondadari, un imponente edificio barocco della fine del Seicento.

Deve il suo nome al cardinale Flavio Chigi, che nel 1677 ricevette in feudo San Quirico d’Orcia dal Granduca di Toscana, Cosimo III de’ Medici. Il cardinale diede l’incarico di costruire il palazzo all’architetto Carlo Fontana, il quale portò a termine i lavori nel 1684. In seguito alla morte del prelato, l’edificio passò alla sorella Agnese, vedova di Ansano Zondadari.




Oggi il palazzo, sede del comune, ospita al secondo piano mostre e altri eventi culturali.

Horti Leonini

Gli Horti Leonini sono un bellissimo esempio di giardino all’italiana. Il parco fu costruito intorno alla metà del Cinquecento da Diomede Leoni in un’area a ridosso delle mura cittadine, non lontano dalla Chiesa di Santa Maria Assunta. Il giardino si suddivide in due zone, una superiore più naturale ed una inferiore dove la mano dell’uomo è molto più evidente.

La parte inferiore è caratterizzata da aiuole di bosso di forma triangolare al centro delle quali sorge una statua di Cosimo III de’ Medici, realizzata da Bartolomeo Mazzuoli. Attraversando tutto il giardino si raggiungere una scalinata che conduce verso la parte superiore. Qui si trova una grande prato delimitato da un fitto bosco di lecci dove si possono vedere i resti una torre medievale che fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Scendendo dall’altra parte raggiungerete infine il grazioso Giardino delle Rose che si trova proprio alle spalle della Chiesa di Santa Maria Assunta.

Sono una tappa imperdibile tra cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno.

Chiesa di San Francesco

Sorge sulla piazza principale, sul luogo di un antico convento francescano, da cui il nome, anche se in realtà è più conosciuta come Chiesa della Madonna. Dal 1870 conserva infatti la magnifica Madonna Annunciata, opera cinquecentesca di Andrea della Robbia, che potete ammirare sull’altare maggiore, precedentemente custodita nella cappelletta rurale di Vitaleta.

Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta

Autentico gioiello romanico incastonato nella trama medievale di San Quirico d’Orcia, la Collegiata che risale all’XI secolo è una delle costruzioni più antiche del borgo. Ammirate la facciata in pietra arenaria e travertino, impreziosita da un rosone e da un magnifico portale.

L’interno ha un’unica navata con soffitto a capriate e culmina nell’altare maggiore e nel coro decorato con tarsie di legno inizialmente realizzate per il Duomo di Siena e successivamente acquistate e donate dai Chigi alla Collegiata.

Busto di bronzo di Nuvolari a San Quirico

Il busto dedicato a “Nivola”, Tazio nuvolari, si trova all’uscita del millenario borgo senese, dal 2004 per l’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità.

Infatti all’imbocco dell’antico viadotto campeggiano ancore le scritte originali inneggianti agli assi del volante protagonisti della “Freccia Rossa” che dal 1927 ha sempre attraversato il centro di San Quirico.

Il paesaggio

Il paesaggio intorno a San Quirico è veramente suggestivo, ovunque si guardi: campi di grano dorati, dolci colline che si susseguono l’una dopo l’altra, file di cipressi lungo le strade sterrate, vecchi casolari ed case di campagna sparsi qua e là. E’ il classico paesaggio delle crete senesi.




Cosa mangiare a San Quirico D’Orcia

Siamo nel senese quindi olio, salumi e carne sono i protagonisti della tavola. Tra i prodotti tipici ricordiamo l’olio DOP “Terre di Siena” la cui lunga tradizione è festeggiata con una sagra nel giorno dell’Immacolata.

Lo zafferano è stato l’oro di San Quirico D’Orcia per tutto il Medioevo ed era esportato soprattutto in Germania. Interrotta per 500 anni, la coltivazione è ripresa negli ultimi decenni.

Il vino locale è l’Orcia DOC ingiustamente oscurato dai vicini Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano.

Tra i piatti tipici spiccano i pici (pasta) con ragù d’oca o all’aglione, la zuppa di pane, le carni chianine, le chiocciole (lumache) al sugo. Ma anche i salumi di cinta senese o il pecorino di Pienza.

Si possono trovare poi i dolci tipici della tradizione senese: panforte, ricciarelli, cavallucci e copate.

Cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno

Caffè italiano

A due passi dalla Collegiata e Palazzo Chigi si trova Caffè Italiano che ha un’ampia scelta di vini locali e buoni prodotti – taglieri di salumi, formaggi tipici -, l’ideale per una sosta e per un aperitivo proprio nella zona monumentale della cittadina valdorciana. Imperdibili i salumi di cinta senese e le bruschette con il pane toscano.

Il ragazzo che ci ha servito (che saluto) ci ha fatto sentire a “casa nostra”, con la sua tipica simpatia toscana. Anche il conto è stato onesto. E’ il posto giusto per una pausa nel nostro itinerario tra cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno.

Forme nel verde

Dal 22 luglio al 5 novembre 2023 torna in Val d’Orcia la 52esima edizione della rassegna ‘Forme nel verde’, che vede come protagonista una mostra diffusa di Emanuele Giannelli, artista toscano apprezzato in tutto il mondo e autore di una grande installazione a Leopoli, in Ucraina, come simbolo di pace e resilienza per il popolo ucraino. ‘

Mr Arbitrium’ è il progetto artistico in mostra anche nella rassegna toscana, ideata nel 1971 da Mario Guidotti, che si tiene a San Quirico d’Orcia e a Bagno Vignoni in Val D’Orcia.

L’artista e il curatore Carlo Pizzichini hanno deciso di mantenere lo stesso titolo – Mr Arbitrium – anche qui per dare maggiore forza alla missione pacifica di Giannelli, ma anche per accogliere due versioni più piccole dell’installazione, realizzate apposta per San Quirico e installate una di fronte all’altra davanti alla Collegiata.

Le opere

Come in un gioco di specchi, i due Mr. Arbitrium moltiplicano il loro stesso movimento e creano una suggestione che lascia all’osservatore una sensazione di bellezza e di forza. Il percorso delle opere continua negli Horti Leonini, il giardino di San Quirico, dove sono installate al centro e in semicerchio sei sculture monumentali di ‘Mr. Kiribati‘, gli uomini seriali di Giannelli, coloro che portano più di altri nell’immaginario dell’artista quella sorta di “marchio di fabbrica” che li rende uguali nell’alienazione di una società che tende a omologare le persone. Sempre negli Horti Leonini si prosegue con il ‘Cacciatore di batteri‘, un’altra delle figure di Giannelli che vede l’uomo ancorato all’emergenza del vivere contemporaneo.

Addossati al muro di cinta si trovano, installati come in un osservatorio del mondo virtuale, tre esemplari di ‘Korf‘ e uno di ‘Bipede‘, concetto nato nel 2009 e opera essenziale di Giannelli. L’artista si interroga su come una civiltà dall’alta competenza tecnica stia andando incontro a un processo di autodistruzione.

Nella sede principale della rassegna, il giardino di Diomede Leoni, si incontrano anche ‘Waiting for play‘, due mezzibusti armati che si minacciano l’un l’altro in opera che nasce dall’osservazione delle dinamiche dei videogiochi, dove la violenza è l’elemento trainante.

Accanto alla Collegiata c’è il gruppo scultoreo con 4 esemplari di ‘Stati d’allerta‘, un lavoro che parla dell’altro, del diverso e della paura. Le figure, soggetti a metà tra umani e macchine, non hanno possibilità di vedere con i loro occhi e nel ritrovarsi si relazionano tra loro attraverso l’olfatto.

A Bagno Vignoni

Le opere all’aperto proseguono nella vasca termale del centro storico di Bagno Vignoni, con l’installazione di 18 ‘Monkey‘, le scimmie-selfie o munite di oggetti tecnologici che scimmiottano gli atteggiamenti umani, beffandosi dell’osservatore e mettendo in guardia dal rischio di alienazione mentale che deriva da gesti come farsi foto con lo smartphone.




Nello spazio coperto della grande vasca termale è installata ‘Gravity‘, due corpi che si attraggono in una scultura austera. Infine ‘La scelta del fuoco. Emanuele Giannelli’ è una mostra nello storico Palazzo Chigi, dove, al secondo piano sono esposte una serie di sculture realizzate dall’artista in ceramica con tecnica giapponese raku.

Come raggiungere

In auto: da nord raggiungere Siena con il raccordo autostradale Firenze-Siena poi proseguire su SR2 fino a destinazione.

Da sud A1 fino all’uscita Chiusi/Chianciano Terme, poi SP146 verso Chianciano, dopo 6km svoltare su SP19 e subito sulla destra su SP40 verso Abbadia San Salvatore; dopo 10km svoltare sulla destra verso San Quirico d’Orcia.

Potete poi lasciare l’auto nei parcheggi presso Porta Cappuccini e poi proseguire a piedi nel centro storico che è interdetto alle auto.

In bus: da Siena linea 112 oppure linea 54A di Siena Mobilità.

In treno: la stazione più vicina è quella di Buonconvento, da lì si deve proseguire con il bus, linea 112 di Siena Mobilità.

Il post “Cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno” rientra nel progetto territoriale #ripartiAMOitalia.