Monaco è la città più grande della Germania meridionale ed è famosa per il suo festival annuale della birra, l’Oktoberfest. 

Ma a Monaco c’è molto di più da vedere che bere boccali di birra. 

La città ospita un bellissimo centro storico, ampi parchi e giardini, abbondano i piatti tipici, birrerie sono piene di gente cordiale, ed infine ci sono castelli e musei imperdibili. 

La città, poi, non fu bombardata durante la guerra come Berlino, quindi molta della storia è ancora visibile in città, è autentica e racconta di un passato e di un presente altrettanto gloriosi. 

Monaco infine è anche un punto di approdo e appoggio intelligente per visitare il resto della Baviera. E qui vi raccontiamo il perché il percome visitare Monaco di Baviera a partire dalla colazione

Visitare Monaco a partire dalla colazione

La prima annotazione importante è che in Germania non esiste la nostra accezione di “bar”; nel senso che ci sono locali distinti per ogni evenienza e per la prima colazione si va nelle bäckerei und konditorei o anche solo bäckerei, le nostre panetterie insomma (con pasticceria).

In Baviera, e in tutta la Germania di certo, non esiste borgo o paesino che non abbia la sua bäckerei, perché qui hanno il culto del pane.

I tedeschi, lo usano al posto delle brioches, e in genere lo imburrano (buonissimo anche il burro, specie quello salato) e poi ci accompagnano i wurstel bolliti o grigliati con cetrioli, pomodori e insalata iceberg.

Questa è la loro prima colazione-tipo, più o meno, da consumare la mattina presto in vista di una giornata di lavoro.

I caffè ci sono, certo, e la maggior parte sono gestiti da italiani. Non sono semplici caffè, ma Icecafè, gelaterie-caffetterie, dove è possibile gustare un buon caffè all’italiana, un cappuccino, brioches calde e dolci, oltre ovviamente a splendidi gelati artigianali (i tedeschi adorano il gelato italiano, anche in inverno!).

Rischart’s Backhaus

Una vera istituzione della panetteria di Monaco: Max Rischart senior aprì la sua prima panetteria nel quartiere di Isarvorstadt nel 1883. Oggi ne esistono varie, e ci si può spostare a piedi da un locale all’altro nel centro della città per consumare i vari pasti della giornata.

Per esempio, si può fare colazione fino alle 12 al Rischart’s Café zur Mauth nella zona pedonale di fronte alla Hirmer-Haus: omelette à la Rischart, prosciutto e uova o le famose salsicce bianche di Monaco.

All’ora di pranzo, ci si può rifocillare nel locale di Marienplatz con vista sul municipio con una tarte flambée o il delizioso Kaiserschmarrn.

E nel pomeriggio, vengono servite le famose torte e crostate con una tazza di caffè biologico fairtrade sulla terrazza sopra il Viktualienmarkt.

Apfelstrudel

L’apfelstrudel, che sicuramente conosci come Strudel di mele, è formato da una pasta sfoglia leggermente croccante che racchiude al suo interno mele speziate. Viene servito tiepido con una spolverata di zucchero a velo.

Anche se questo dolce è di origine austriaca, a Monaco sono moltissime le pasticcerie e i mercati che lo propongono con una varietà di guarnizioni, tra cui gelato, crema alla vaniglia e crema pasticciera.

Il Cafe Arzmiller si trova vicino alla Chiesa di San Gaetano ed è una tappa imperdibile per gli amanti dello strudel fin dal 1948.

Visitare il centro storico

In ogni stagione, Marienplatz di fronte al Neues Rathaus pullulerà di gente del posto e turisti per lo shopping, le visite turistiche o semplicemente per osservare, anzi vivere, il centro città.

La piazza è dedicata alla Vergine Maria per la quale è stata inalzata, la prima al di là delle Alpi, colonna mariana. A mezzogiorno è possibile vedere e sentire suonare il grande carillon del municipio e nel mese di dicembre sono imperdibili i mercatini di Natale.

Ma soprattutto è il salotto della città famoso in tutto il mondo, il cuore pulsante, il punto d’arrivo e il punto di partenza per ogni visita.

L’OROLOGIO DEL MUNICIPIO. A molti turisti ignari è capitato di raggiungere Marienplatz e trovare una folla di visitatori a testa in su con lo sguardo rivolto verso la torre dell’orologio del Municipio (Neues Rathaus). Il motivo è che nella torre è collocato il carillon di Glockenspiel, uno più famosi, se non addirittura il più famoso al mondo. 43 campane e 32 statue che suonano e si muovono due volte al giorno d’inverno (nov-feb. 11.00 e 12.00) e tre d’estate (mar-ott. 11.00; 12.00 e 17.00).

Le vie dello shopping

A pochi passi si arriva alla via dello shopping, dove si trovano i negozi di souvenirs tipici, tra cui gli abiti tradizionali, il mercato cittadino, una sorta di grande negozio all’aperto, con banchi ordinati, tutti rigorosamente di colore verde scuro e l’albero della cuccagna, la cattedrale dove cercare l’impronta del diavolo, i centri commerciali di lusso, i palazzi storici e i musei più importanti. Oltre le birrerie storiche e le panetterie golose.

Bonus

Un buon sistema per avere un quadro d’insieme della città e delle sue periferie è prendere bus City Sightseeing. Durante i turni di andata e ritorno della città, si può avere una vista libera e senza ostacoli delle migliori attrazioni che Monaco ha da offrire e si può così conoscere la metropoli in un modo unico e insolito.

Vedere il museo della scienza e della tecnica 

Il Deutsches Museum, fondato nel 1903 dall’ingegnere Oskar von Miller, si trova su un’isola lungo il fiume Isar ed è una meta irrinunciabile per chi visita Monaco: è infatti il museo dedicato alla scienza e alla tecnica più grande del mondo nonché uno dei più visitati della Germania con 1 milione di visitatori all’anno.

Visitare Monaco  a partire dalla colazione

Il tema del museo, come riportato dalla guida ufficiale, è lo sviluppo della scienza e della tecnica dalle origini fino ai tempi moderni. Il museo si propone di evidenziare, sullo sfondo storico-culturale, i momenti più importanti nel campo della ricerca, delle invenzioni e delle costruzioni e di spiegarne il significato e le conseguenze.

Le sezioni del museo

Si passa da sezioni dedicate alla miniera a quelle dedicate al volo o alla navigazione, dalla medicina all’ingegneria informatica, allo studio della cellula al primo motore diesel. Questo tempio della sapienza presenta leggi naturali, strumenti e procedimenti tecnici a un alto livello scientifico ma, al tempo stesso, in modo divertente e affascinante.

Oltre a rientrare a pieno titolo nel grande sistema museale della città, anzi ad essere il capostipite di tutte le altre 80 sedi espositive presenti in città.

Vicino al museo, per gli appassionati di fotografia ed instagram, è possibile fare un salto nel sottopassaggio di Corneliusbrücke coloratissimo e super scenografico.

Per tutte le informazioni dettagliate, gli orari di apertura e le localizzazioni il migliore strumento è il sito dell’ente del turismo di Monaco, di cui ci piace particolarmente il nome, Simply Munich.

Residenz

È davvero difficile descrivere la “grandeur” del Residenz di Monaco di Baviera, uno dei palazzi reali più belli al mondo con una tale concentrazione di stili architettonici e opere d’arte da non temere confronti.

Si va infatti dallo stile rinascimentale tedesco all’architettura palladiana, a quella fiorentina, senza dimenticare i richiami al barocco e al roccocò.

Visitare Monaco  a partire dalla colazione

Evidente l’intenzione della dinastia dei Wittelsbach, la prima in Germania e una delle più antiche d’Europa, di utilizzare al massimo grado l’arte e l’architettura come segno tangibile del potere esercitato per oltre quattro secoli in terra bavarese.

Un’enorme fortezza oggi composta da una decina tra giardini e cortili, un teatro (Teatro Cuvillies) e un museo (Museo Residenz) di circa 130 camere. Il Residenzmuseum è talmente vasto che se ne consiglia la visita in due distinte sedute al mattino e in pomeriggio.

Per avere una guida essenziale da consultare durante la visita al palazzo, il Ministero delle Finanze e dello Sviluppo Regionale della Baviera ha realizzato un’agile brochure per orientarsi tra i cortili, le stanze, le camere, gli scaloni, le gallerie, i monili e gli altri oggetti che arredano la reggia.

Museo BMW

I “capitoli” della storia di Monaco sono molti: la birra, l’Oktoberfest, le chiese, i musei, i monumenti, Marienplatz, il mercatino di Natale e… la BMW. Guai a dimenticare il ruolo svolto dalla casa automobilistica nello sviluppo socio-economico della Baviera.

Ruolo celebrato da un museo inaugurato nel 1972 nei pressi della zona olimpionica. Il Museo BMW non celebra solo il passato: oltre alle macchine storiche, infatti, nelle sale della struttura vengono esposti anche i diversi prototipi in fase di sviluppo e progettazione.

Visitare Monaco  a partire dalla colazione

La tipica birreria bavarese

Ai margini di Marienplatz affaccia il Donisl, tipica birreria bavarese con ampi saloni e tavoloni, con camerieri simpatici e gentili, anche parlanti italiano.  La birra veramente ottima, viene direttamente spinata a caduta dal fusto in legno ed offre i piatti tradizionali della Baviera, dallo stinco alle salsicce, dagli gnocchetti di patate al formaggio alla carne in crema di funghi. La posizione centralissima, la nuova gestione e un’idea moderna di cucina l’allontanano dalle classiche trappole per turisti.

Oktoberfest

Gli stand dell’ Oktoberfest sorgono su un’area di oltre 40.000 metri, con una capienza variabile tra le 2.500 e 10.000 persone. Oltre alla birra che, ovviamente, è quella prodotta dai 6 birrifici cittadini (Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu, Löwenbräu, Paulaner e Spaten) all’Oktoberfest si mangia, si balla e si beve anche vino. Più di due settimane di festeggiamenti continuati, la cui origine risale al matrimonio, nel 1810, tra Ludovico I di Baviera e la principessa Teresa di Sassonia.

Il rituale di apertura della cerimonia vede il sindaco di Monaco di Baviera inserire a poderose martellate il rubinetto nella botte scelta per l’inaugurazione. Una volta spillata la prima birra, il sindaco apre le danze al tradizionale urlo di “O’Zapft is!”, frase tipica del dialetto bavarese che significa più o meno “è stappata!”.

L’Oktoberfest è una festa a cui partecipare senza dubbio se vi trovate a Monaco in quel periodo, ma tenete presente due cose fondamentali: la birra costa molto e sotto i capannoni può succedere davvero di tutto!

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Visitare il castello delle ninfe (castello di Nymphenburg)

Riconoscente per la nascita dell’erede al trono, il Principe elettore Ferdinando Maria decise di donare alla sua consorte Enrichetta Adelaide di Savoia un appezzamento di terra alle porte della città, allo scopo di far costruire una bella residenza di campagna.

Nato come un piccolo casino di caccia, il castello di Nymphenburg si trasformò, a lavori ultimati, in un’enorme residenza estiva che simboleggiava l’assolutismo bavarese.

Cosa vedere al castello di Nymphenburg

All’interno del castello ci sono diversi saloni e gallerie da visitare tra cui la galleria delle bellezze – in tedesco, Schönheitsgalerie – fu voluta da Ludwig I e mostra i ritratti delle più belle nobildonne bavaresi, oltre ad una serie di bellezze locali di ogni strato sociale; o la camera da letto verde dove nacque Ludwig II, il futuro re delle favole e creatore del castello di Neuschwanstein.

Molto belli sono il letto a baldacchino ed il soffitto decorato raffigurante la dea Flora. Infine all’interno del castello ci sono due tra i più interessanti musei di Monaco di Baviera: il Marstallmuseum, la collezione di carrozze reali, ed il Museo delle porcellane di Nymphenburg, con dei rari esemplari di porcellane di questa prestigiosa fabbrica europea.

Come in tutti i castelli bavaresi, anche il castello di Nymphenburg, ospita un enorme parco dentro al quale ci sono dei graziosi padiglioni che permettono di godersi la bellezza della natura in maniera più discreta.

Davanti alla facciata principale si trova invece una grande fontana e un canale che durante la stagione invernale si trasforma nella pista di curling più lunga di Monaco di Baviera. Tutti sono i benvenuti, sia i principianti che gli esperti. Le squadre di curling potranno divertirsi anche nella birreria all’aperto del parco.

Questa è una delle tappe imperdibili per come visitare Monaco di Baviera a partire dalla colazione.

Conoscere la triste storia di Dachau 

Monaco è una delle poche città tedesche a non aver le pietre d’inciampo. Ovvero quadrotti di ottone che testimoniano, la dove sono vissuti, gli ebrei che sono poi stati deportati ed uccisi nei campi di concentramento, ma nelle sue vicinanze si trova una testimonianza vivida e drammatica dello sterminio degli ebrei ovvero Dachau.

Poco tempo prima di partire per questi viaggio mi è capitato di sentire Liliana Segre, ebrea italiana sopravvissuta, dire che la visita ai campi deve essere definita un pellegrinaggio. Ed è proprio con lo stesso senso di appartenenza alla storia, di memoria, di rispetto e determinazione che si entra da quei cancellacci che portano la scritta “Arbeit macht frei”. 

Visitare questo luogo di profonda tristezza e angoscia è un’esperienza necessaria per non dimenticare e per portare la visione di quelle atroci verità in giro per il mondo: farlo d’inverno a -13°C secondo me rende veramente l’idea delle condizioni di privazione e disumanità che si erano create al suo interno.

Gli interni del campo di concentramento di Dachau

La prima costruzione del campo era una fabbrica di munizioni, edificata durante la prima guerra mondiale, successivamente ampliate e dotata di grandi baracche, capannoni e officine, aveva solo funzione di campo di detenzione per gli ebrei, ma anche per tutte quelle categorie non gradite dal regime.

Nel campo c’era poi il “bunker” ovvero la prigione del campo dove i prigionieri dovevano stare fermi in piedi per molte ore anche solo per un minima colpa, il piazzale dell’appello dove ogni giorno, alla mattina e alla sera, si svolgeva l’appello generale dei detenuti, la cantina-bar dove si potevano comprare sigarette e ogni tanto anche alimentari come marmellata di rape, pasta di avena e cetrioli.

Le baracche poi erano divise in categorie: la baracche di sinistra erano destinate ai prigionieri lavoratori, le baracche destinate ai malati messi in quarantena perchè invalidi, malati di scabbia e di tifo. La baracca n° 15 era detta “della compagnia di punizione” perchè destinata ai prigionieri, perlopiù ebrei, a cui erano riservate le punizioni più severe”.

Inizialmente il campo di Dachau era stato progettato per ospitare un numero limitato di detenuti che andarono ad aumentare con le sorti della guerra e con la soluzione finale.

Gli ultimi luoghi che si visitano, dopo il grandi memoriali voluti dalle grandi religioni a perpetua memoria di questi luoghi, sono quelli più drammatici e dolorosi: il forno crematorio e la camera a gas, mai entrati in funzione.  Il bilancio dei prigionieri di Dachau è impressionante; 206.206 anche se la cifra non è del tutto certa in quanto molti prigionieri non vennero registrati o si prese il numero di altri prigionieri.

Indicazioni su come arrivare

Per raggiungere Dachau con i mezzi pubblici prendete la S2 Petershausen(Obb) per 11 fermate, circa 25 minuti e scendete alla stazione d Dachau. Da qui, dovreste prendete l’autobus 726 Dachau, Saubachsiedlung ed in 8 minuti (7 fermate) arriverete davanti al campo di concentramento. 

Il post “Visitare Monaco di Baviera a partire dalla colazione” è in collaborazione con Simply Munich e Civitatis.

Le foto sono di UNSPLASH.