Dopo la tappa in Costiera Amalfitana, #ripartiAMOitalia si è spostato in Sicilia, per un lungo on the road che ha toccato ben sei provincie.

Una delle tappe più straordinarie, quella a Ragusa, presso il Relais Antica Badia è stata il racconto dello scorso lunedì. Adesso invece facciamo un passo indietro e ci godiamo, assieme le bellezze al di qua e al di là dello stretto di Messina.

Da Vietri per arrivare a Villa San Giovanni dove avviene l’imbarco per la Sicilia occorre percorrere la Salerno – Reggio Calabria, che pur essendo autostrada a tutti gli effetti offre ancora pochi servizi. Quindi, per intervallare le ore di viaggio l’idea è fare una pausa, piena di gusto e di bellezza, a Morano Calabro.

Morano Calabro

Morano Calabro

Immaginate un colle, il più possibile simile a un cono, completamente ricoperto da case. Sulla cima, ovviamente, ponete un castello, una chiesa e un campanile.

Ecco che avete appena creato nella vostra mente ciò che esiste nella realtà ed ha il nome di Morano Calabro, provincia di Cosenza, inserito tra i Borghi più belli d’Italia.

Morano Calabro, è il classico paese-presepe, abitato da circa 5 mila persone, che appare come uno scenografico gioiello in pietra, con le case addossate le une alle altre e, sullo sfondo i monti del parco nazionale del Pollino.

Cosa fare e cosa mangiare

Per verificare che non solo appare da lontano come paese-presepe, ma che lo è davvero, occorre immergersi nella sua atmosfera un po’ magica.

Bisogna infilarsi nel dedalo di viuzze, tortuose e in forte pendenza, in parte scavate nella roccia, che s’infilano in un compatto tessuto di case, chiese, monasteri, archi, portali, sottopassi, scalinate, piazzette e ristorantini veramente tipici.

Da provare “L’Antico Borgo”, che con la sua cucina unisce perfettamente terra e mare. Un po’ come fa la Calabria tutta.  

Come attraversare lo stretto di Messina

Stretto di Messina

Da Morano Calabro si prosegue sulla Salerno-Reggio Calabria e poco dopo lo svincolo di Villa San Giovanni si arriva al punto d’imbarco.


Fretum Siculum è l’antico nome latino a indicare quel tratto di mare che separa il Mar Jonio dal Mar Tirreno, lo stretto di Messina. Un braccio di mare che separa l’isola siciliana dall’ultima parte della penisola italiana, Reggio Calabria. Nel tratto più stretto è largo appena 3,2 Km.

Per attraversare lo stretto di Messina in auto è possibile usufruire dei numerosi traghetti delle Compagnie di navigazione e della FS. Per gestire al meglio l’acquisto del biglietto è possibile il pagamento del passaggio con il telepass in modo da abbattere i tempi di attesa.

La traversata dello Stretto di Messina

La traversata dura circa 20 minuti più le operazioni di salita e discesa dal traghetto.  

Arrivati in Sicilia, attraversando le strade di Messina si è già persuasi dal profumo della salsedine, delle melanzane fritte e dei limoni.

In questo tempo di Covid-19 si ricorda che prima di arrivare in Sicilia occorre registrarsi sull’app “Sicilia SiCura” che serve per monitorare i viaggiatori che sbarcano sull’isola e tenerli informati sulle norme da seguire fino alla partenza o in caso di malessere.   

Costa Orientale

Il primo impatto con la Sicilia, almeno in questo on the road è la Costa Orientale che va dalla provincia di Messina a quella di Siracusa.

Per adesso ci concentreremo a scoprire le chicche, anche un po’ nascoste del messinese per poi spostarci nel catanese.

Stretto di Messina

 
In auto, seguendo passo passo questa guida, potrete non solo vedere meraviglie architettoniche e naturalistiche, ma fare anche esperienze culinarie che vi faranno pensare che la Sicilia è una terra così bella quanto buona, e non solo.

Infatti la gentilezza composta dei siciliani conquisterà il vostro cuore, i paesaggi incantevoli vi resteranno impressi nello sguardo e la cucina, beh quella non ve la scorderete mai.

Messina e dintorni


Messina, potrebbe essere definita come terra di confine, perché separa la terra ferma, la penisola Italiana, da quella circondata dal mare, l’isola siciliana.

Città di incontro considerata da secoli “La Porta della Sicilia”.

Una città piena di storia, tradizioni e monumenti. Ma, anche relativamente giovane visto che è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1908 e di seguito ricostruita. Tanti palazzi vi ricorderanno lo stile razionalista dell’arte del Ventennio Fascista.

Da non perdere la- Cattedrale, il molo con la Madonna della Lettera, la fontana di Orione e i laghetti di Ganzirri.

Ganzirri è una località che presenta un grande fascino, meta irrinunciabile per i viaggiatori. La zona che circonda i due antichissimi ed omonimi laghi, sin dai tempi remoti è stata sede di templi pagani che hanno alimentato leggende e misteriosi rituali particolarmente suggestivi e affascinanti. Si racconta che anticamente, proprio in questi luoghi, sorgesse l’antica città di Risa che un cataclisma fece sprofondare nel lago.

Entrambi i laghi si trovano in prossimità di Capo Peloro il vertice più orientale della Sicilia, all’estremità nord dello Stretto di Messina. Proprio in questo sito si alza una titanica torre in acciaio alta 224 metri, seconda al mondo solo alla Torre Eiffel.

Infine la cucina messinese offre davvero moltissime ricette per deliziare i palati. Come avviene in tutte le province della Sicilia, anche in quest’area il menu è ricchissimo e include piatti che vanno dagli antipasti ai dolci per ogni gusto. Carne, pesce, pasta, verdure… c‘è davvero l’imbarazzo della scelta.

braciole messinesi

Se vi trovate a Messina, per aiutarvi nell’arduo compito di scegliere cosa degustare, il suggerimento è non perdete le braciole.  Le braciole messinesi, rientrano di diritto nelle specialità culinarie tipiche di questa terra.  A differenza di ciò che si potrebbe pensare, le braciole alla messinese, sono sostanzialmente degli involtini ripieni.

Per altre suggestioni di viaggio su Messina e dintorni potrete prendere ispirazione dalle attività proposte da Civitatis, come le escursioni a Tidari o tour verso le Isole Eolie. O anche, come scopriremo più sotto, la visita a Savoca, la città de “Il padrino”.

Savoca

Savoca è un paese, arroccato sulla montagna, pieno di fascino e di attrattive anche se in realtà è un piccolo borgo in provincia di Messina con 1750 abitanti.

Per tutte le meraviglie che contiene e la sua conformità è inserito nel circuito de “I borghi più belli d’Italia”.


Ci sono tanti motivi per andare a Savoca: le diciassette mummie custodite nella cripta del convento dei Cappuccini, studiate addirittura da un team internazionale di ricerca, le tante chiese disseminate sul territorio e alcune delle ambientazioni de “il Padrino”, il film di successo di Francis Ford Coppola, girato nel 1972 anche in questo borgo.

Come il Bar Vitelli dove Michael Corleone, il figlio del “Padrino”, di ritorno da una battuta di caccia, si ferma per rifocillarsi seduto ad un tavolino sotto il grande pergolato. Al suo interno tutt’ora ci sono foto di scena e cimeli legati al film e alla sua avvincente storia.


Savoca è anche chiamata il “paese dalle sette facce”, nome attribuito da Sciascia in un articolo pubblicato nel 1962 da “Il Giorno”: per lui infatti tutte le volte che si gira lo sguardo il paesaggio offre sempre una diversa veduta.

Taormina

Senza mezzi termini, questo è uno dei posti più belli della Sicilia, immancabile tappa di qualunque viaggio lungo la costa orientale dell’isola.
Grazie alla sua incantevole posizione sul mare, alle bellezze paesaggistiche, al vasto patrimonio storico, culturale e archeologico di cui è ricca, Taormina è una delle località turistiche più famose dell’isola.

Luogo di grande fascino e bellezza, la splendida cittadina siciliana ha sedotto poeti e scrittori, ha attratto viaggiatori illustri, ha accolto celebrità di fama internazionale.

I viaggiatori arrivano da tutto il mondo in questo “lembo di paradiso sulla terra”, come la definì Goethe nel suo “Viaggio in Italia”, per vedere il suo teatro greco-romano, per passeggiare lungo le sue strade medievali, per ammirare i suoi panorami mozzafiato, per gustare la sua eccellente gastronomia, per distendersi al sole delle sue spiagge meravigliose, ne restano ammaliati.

Del resto, come affermò lo scrittore francese Guy de Maupassant, a Taormina “si trova tutto ciò che sembra creato in terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia”.

Nota a margine, ma non di poca importanza, per gli appassionati di street art, a Taormina si trovano tante opere di TVBoy tra cui un tributo ad Andrea Camilleri vicino al parcheggio di Porta Catania, quello secondo me più funzionale per visitare la città (ma, anche abbastanza costoso).


In tanti vi consiglieranno, per una pausa gustosa a base di granita, il Bam Bar, diventata meta di instagrammer di tutto il mondo, il mio consiglio è fermarvi un po’ prima, in Via di Giovanni, al Minotauro, piccola pasticceria dove assaggiare una deliziosa pasta di mandorla o un cannolo con fragoline di bosco e pistacchio.  

Consiglio di lettura

Stretto di Messina

Guide Marco Polo sono le compagne di viaggio ideali per essere informati sulle tendenze di una città, una regione, un paese. Offrono spunti per ogni tipo di tasca, itinerari e esperienze di viaggio per vivere una destinazione a 360° con l’aiuto della dettagliata cartografia allegata alla guida e con consigli direttamente dagli insider da ogni parte dello stretto di Messina.