Il calendario dell’Avvento, come tante altre tradizioni natalizie, è di origine tedesca. Nei secoli però è stato arricchito, ha cambiato forma fino ad approdare sul web e sui social.

Cos’è l’avvento?

L’Avvento è il periodo di quattro settimane che inizia la domenica più vicina alla festa di Sant’Andrea Apostolo (30 novembre) fino alle tre domeniche seguenti.

Gli storici stimano che l’Avvento, che deriva dalla parola latina pervenire, sia stato celebrato dal IV secolo. Originariamente, il periodo era importante per prepararsi al battesimo. Oggi è più comunemente associato all’anticipazione dell’anniversario della nascita di Cristo il 25 dicembre.

Origini del calendario dell’avvento

Dall’inizio del XIX secolo, al più tardi, i protestanti tedeschi iniziarono a segnare i giorni dell’Avvento bruciando una candela per il giorno o, più semplicemente, segnando muri o porte con una linea di gesso ogni giorno.

Una nuova pratica di appendere un’immagine devozionale ogni giorno alla fine portò alla creazione del primo calendario conosciuto fatto a mano, in legno, dell’Avvento nel 1851.

L’usanza dei biscotti e le caselline

Un altro cambiamento, e innovazione, è legato invece ad una mamma e al suo bambino.

Infatti si racconta che la mamma di Gherard Lang, forse stanca di sentire il piccolo che, giorno dopo giorno, a colazione, chiedeva insistentemente “Quando arriva il Natale?“, “Quanto manca al Natale?“, decise di confezionare 24 piccoli sacchetti con biscotti speziati. Ne avrebbe regalato uno al giorno al bimbo a partire dal primo giorno di dicembre; una volta terminati i sacchetti, allora sarebbe stato Natale.

Gherard Lang così sviluppò l’idea stampando un cartellone con 24 finestrelle che le mamme avrebbero potuto riempire a loro piacimento. Quindi è considerato come il creatore del calendario moderno.

Altri invece hanno aggiunto brevi versi biblici dietro le porte accanto all’immagine tradizionale degli anni ’30.

Il calendario dell’avvento moderno

Gli affari di Lang chiusero poco prima dello scoppio della guerra; successivamente razionarono il cartone e con un divieto nazista sulla stampa di calendari con immagini, i calendari scomparvero e avrebbero potuto farlo per sempre.

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Ma dopo la fine della guerra Richard Sellmar di Stoccarda quasi miracolosamente (considerando la carenza di carta) ottenne un permesso dai funzionari statunitensi per iniziare a stamparli e venderli di nuovo. La sua azienda Sellmar-Verlag, rimane uno dei produttori più importanti di tali calendari.

Il cioccolato

I calendari pieni di cioccolato iniziarono ad apparire dalla fine degli anni ’50 nel periodo in cui iniziarono anche a diffondersi in tutto il mondo.

Eisenhower è accreditato per la sua popolarità, come il primo influencer di calendario dell’avvento, infatti è stato spesso fotografato mentre apre le caselline con i suoi nipoti.

E’ evidente che non abbiamo bisogno di un calendario dell’Avvento per sapere che il Natale sta arrivando, ma aprire una piccola porta numerata per rivelare un premio è un’idea che tutti, religiosi o meno, vivono con piacere ed estrema gioia.

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Sul Web

L’idea del calendario dell’avvento ha trovato terreno fertile anche sul web. Infatti oltre ai prodotti da acquistare, sono diversi sia i brand che gli influencer che hanno realizzato un loro personale percorso di attesa del Natale. C’è chi sfrutta l’occasione per vendere di più, chi per farsi conoscere e, perché no, condividere i buoni sentimenti.

Lunedì a colazione

Poi ci sono io con #lunedìacolazione che ho deciso di dedicare il calendario dell’avvento al caffè e alla colazione. Ogni mattina insieme alla casellina con dolcetti e cioccolatini troverete nelle stories del mio profilo instagram CLINDINA frasi e citazioni legate al nostro tema preferito e un racconto di qualche aneddoto sul mondo del caffè dalle origini al giorno d’oggi.

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