La Lombardia offre numerosi luoghi da visitare di interesse non solo storico, ma anche naturalistico, artistico e gastronomico.

In particolare, la Brianza è un territorio tutto da scoprire. E’ un concentrato d’importanti luoghi culturali e paesaggistici da visitare; dalle chiese, ai palazzi e ai numerosi parchi, fiumi e laghi, la Brianza è un luogo ricco di attività e intrattenimento culturale.

Dal connubio di questi elementi nascono suggestivi paesaggi capaci di armonizzare le ambiziose architetture, realizzate dall’uomo negli anni, con la natura circostante.

Non a caso da molti anni il territorio della Brianza viene ampiamente visitato da viaggiatori di ogni genere, che in questo spazio scoprono luoghi culturali d’interesse mondiale, ma è anche un territorio ricco di ricerche gourmet e storie da raccontare.

Così la Brianza è tutta da scoprire e vivere.

Gaetano Orazio, artista sciamano

«Artista sciamano» lo definì Philippe Daverio, qualcuno lo chiama maestro, qualcun altro poeta, ma Gaetano Orazio, artista eclettico e ispirato, sfugge ad ogni definizione, pur comprendendole tutte.

«Sarò sempre un apprendista, un cercatore» dice di sé, e non mente, né si veste di ipocrisia o falsa modestia.

Ha dei temi ricorrenti nella sua pittura come il trovante, le castagne d’acqua, le salamadre o le foglie d’acero.

La  vera maestra della sua pittura è la natura. Non intesa come passione naturalistica o incanto di paesaggio, ma come origine, fonte primigenia, scaturigine della vita stessa. Essenza.

La sua  pittura prima e la poesia poi nascono da questo rapporto immediato, in senso etimologico, senza mediazioni, con un’ancestrale potenza creativa, con cui Orazio entra in contatto con il creato.

Fu questo a far scegliere a Daverio, che gli dedicò una puntata di Passepartout nel 2003, l’appellativo sciamano.

La vita

Nato  nel 1954 ad Angri, nel Salernitano, si è trasferito al Nord che era solo un ragazzo, inseguendo come molti in quegli anni il sogno di una vita con qualche possibilità in più. Ad accoglierlo a Milano il freddo, la neve calpestata e sporca, l’odore ferroso delle fabbriche della periferia milanese, quando Sesto San Giovanni voleva dire soprattutto acciaierie Falck.

Scoprire la Brianza

E’ qui che negli anni Ottanta, ormai adulto, scopre la passione per la pittura. L’acquarello prima, l’olio e l’acrilico poi. Disegnare, schizzare diventa subito urgente.

Il segno è subito potente, la mano felice. Il corso di pittura alla scuola Borsa di Monza serve ad affinare l’intuizione, ma presto il suo maestro Giuseppe  Colombo  gli suggerisce di lasciare:  «Non è il tuo posto –  mi ha detto – ricorda con un sorriso Orazio – aveva ragione».

Nei weekend del 26-27 Giugno e 3-4 Luglio (dalle 15.00 alle 18.30), presso il Monastero della Misericordia, a Missaglia, sarò possibile visitare la mostra “Indicazioni” e vedere il film, dedicato a Gaetano Orazio, realizzato da Moreno Pirovano di Zampe Diverse.

L’atelier

Centinaia di opere che raccontano i quarant’anni di vita artistica di Gaetano Orazio sono visibili nel suo atelier a Barzago al 3 di via Costa d’oro.  Uno spazio industriale, tipico della Brianza lecchese, che è ora diventato il suo studio. Habitat che Gaetano conosce bene, perchè, per trent’anni, l’artista “scoperto” da Philippe Daverio ha lavorato come operaio in una fabbrica dell’hinterland milanese.

Qui si può passare del tempo conviviale con l’artista tanto che amici e conoscenti tipicamente dicono “Andiamo dall’Orazio”. Nel suo atelier si trova sempre una tavola pronta ad essere apparecchiata, chiacchiere artistiche e creatività in ogni dove, oltre che la possibilità di vedere le sue opere, sbirciare nelle nuove creazioni e intravedere il suo rapporto con la Brianza, luogo tutto da scoprire.

Scoprire la Brianza

Tant’è che Gaetano Orazio, durante la nostra visita organizzata per il blog tour di Loredana Fumagalli ci ha detto:  

“(La Brianza è una) Terra che amo, ed è diventata la mia casa quando lavoravo in fabbrica. La sera e nel fine settimana, mi rifugiavo nella natura. Dipingevo l’acqua o la roccia, perchè le sentivo vive. Perchè mentre col colore diventano il quadro, io mi sento come quel fiume o quel masso che sto guardando”.

Osteria Manzoni

Poco distante dall’atelier di Gaetano Orazio si trova l’Osteria Manzoni, che del pittore ospita anche qualche quadro e che sposa lo stesso amore per la Brianza.

L’Osteria Manzoni racchiude in sé tutta la tradizione di questa terra accompagnata da una ricercatezza completa, dei piatti, della location e del servizio.

Nata a completamento del già esistente B&B di lusso daMan, con lo scopo di offrire ai clienti una scelta gastronomica altrettanto di livello, in soli pochi mesi ha già dimostrato di sapere il fatto suo. A guidare il tutto il giovane chef fiorentino Francesco Cheloni che, dopo l’esperienza nello stellato Pomiroeu, apre le porte alla sua cucina locale rivisitata con un tocco di ricercatezza in più che si respira in sala grazie alle attenzioni di Giovanna Bettega.

A rafforzarne la sostanza c’è la location, che sembra rustica (il complesso risale ai primi dell’800 e prima era sede di uno storico panificio) ma che in realtà è un gioiello di design e modernità. Il bagno contiene una storica sorpresa, ovvero un pozzo profondo 12 metri che ancora contiene quasi 2 metri d’acqua.

Il menù

L’aspetto migliore di questo ristorante è il suo legame con la Brianza: ogni piatto, dal risotto al pesce di fiume, dalle verdure ai fiori eduli, dai salumi al vino portano con sé la cultura e il rispetto del territorio, per poi essere ulteriormente arricchito dalla ricerca dello chef, che propone il tutto in un menù solido e creativo.

Noi abbiamo avuto modo di assaggiare un menù speciale, dedicato a Gaetano Orazio con tre portate:

  • OSSERVARE; trota marinata e leggermente affumicata ai profumi del bosco, caprino caprino della Valsassina, crema di patata bianca comasca con insalatina di erbe e fiori spontanei
  • CERCARE E TROVARE; riso Baldo riserva “Testa” mantecato con pistilli di zafferano della Brianza e luganega (nascosta)
  • IMMAGINARE; cupola di cioccolato fondente, mele al burro nocciola e mousse di fiori di tiglio.

Ma se doveste andare in questo periodo da Osteria Manzoni, ed io spero di tornarci presto, e quello di scegliere tra la classica “Cotoletta dell’Osteria” e i “Saltimbocca, con crudo Marco d’Oggiono e patata bianca comasca“.

Il lago di Annone

Dopo pranzo sempre con la guida di Gaetano Orazio siamo andati sul lago di Annone. Tappa per scoprire la Brianza che ognuno di voi può fare; i parcheggi lungo le rive sono molti così come i chioschetti per una pausa rifocillante.

Il lago d’Annone infatti è uno dei luoghi di ispirazione dell’artista; proprio sulla montagna di fronte al lago lui ha trovato il suo “trovante”.

Questo lago, tra i più suggestivi della zona, insieme al lago di Pusiano, è circondato da una suggestiva pista ciclopedonale.

Scoprire la Brianza

L’itinerario attorno al lago di Annone è lungo 14 chilometri e si sviluppa, oltre che nel territorio annonese, nei Comuni di Galbiate, dove in autunno è possibile visitare un campo di zucche, Oggiono, Suello e Civate.

Qui poi è possibile osservare e raccogliere le castagne d’acqua.

Castagne d’acqua

Le castagne d’acqua sono da sempre molto diffuse in Asia, nell’Europa meridionale e centrale, nell’Africa del Nord e nell’Africa tropicale meridionale.

Nell’Ottocento vennero introdotte anche in Australia e negli Stati Uniti e oggigiorno sono diffuse un po’ ovunque nel mondo.

Sono piante galleggianti che si ancorano al terreno melmoso degli stagni o dei bacini d’acqua attraverso le radici. I gambi sono molto lunghi, le foglie si dipartono a losanga disponendosi in rosette.

D’estate fanno dei fiori bianchi che producono frutti simili alle castagne, ma con delle escrescenze abbastanza appuntite.

Scoprire la Brianza

Uno dei cicli pittorici di Gaetano Orazio è proprio dedicato alle castagne d’acqua in quanto sono delle minuzie della natura, nascoste negli acquitrini, ma che popolano il quotidiano portando dentro memoria di secoli e di luoghi lontani.

Per continuare a scoprire la Brianza

La Brianza, come ormai avrete capito, è una delle parti della Lombardia, poco distante da Milano, che tanto mi affascina, quindi vi ricordo che:

  • Potrete visitare Oasi Galbusera bianca” e sperimentare l’accoglienza di Gaetano Besana e la cucina dello chef Andrea Milesi
  • Potrete dormire nell’ “Agriturismo La Costa” e passeggiare tra i vigneti e i boschi del Parco regionale del Curone, oltre che partecipare alle serate di Atmosfera Pick and sit
  • Potrete visitare le magnifiche ville di delizia che si trovano disseminate nel territorio brianzolo
  • Potrete cenare o pranzare da Corrado Scaglione, maestro pizzaiolo, arrivato primo ai campionati mondiali di pizza, nella sua “Enosteria Lipen”, dove troverete soluzioni gustative e gastronomiche di altissimo livello; come la “Pizza 3D” ai tre pomodori e tre formaggi e l’ “Acciuga” con alici di Cetara Armatore.

Racconto del blog tour “Scoprire la Brianza