Mai sentito parlare dell’Oltrepò Pavese? 

A volte paragonato alla Toscana, l’Oltrepò Pavese ha davvero molto da offrire quando si tratta di dolci colline, borghi medievali e castelli, viste panoramiche, cibo e vini deliziosi. 

Una terra, Oltrepò Pavese, perfetta da visitare almeno in un week end.

L’Oltrepò poi è la più grande zona vinicola della Lombardia, famosa soprattutto per il Pinot Nero. Non a caso qui passa il 45° parallelo considerato il parallelo del vino.

Non mancano le prelibatezze locali, il salame di Varzi in primis o il  malfatti alle erbette da accompagnare con un bicchiere di vino rosso.

Venite con me a conoscere cosa succede in Oltrepò pavese, tra vitigni autoctoni, giovani vignaioli alla ricerca di una nuova identità, resistenze di charme e paesini arroccati tra le dolci colline.

Dove si trova l’Oltrepo’ Pavese

Il nome Oltrepò Pavese deriva dalla posizione della regione “dall’altra parte” (a sud) del Po; fiume che domina l’ampia pianura tra le Alpi e gli Appennini dell’Italia settentrionale, la Pianura Padana. 

Un po’ a nord del Po si trova la piccola città storica di Pavia (da cui pavese) e un po’ più a nord ancora Milano, da cui si arriva in circa un’oretta di macchina. 

Se Pavia e Milano si trovano in pianura, l’Oltrepò è caratterizzato da colline e montagne, che lo rendono luogo ideale per la coltivazione della vite.

Oltrepò Pavese Week end

Non sorprende che nell’Ottocento questa zona fosse una delle più variegate dal punto di vista vitivinicolo: nel 1884 erano più di 225 i vitigni autoctoni piantati in questo enorme vigneto lombardo.

Il Pinot nero Metodo Classico (Oltrepò Pavese Docg) è la denominazione di punta della zona. Io ho apprezzato gli sforzi della nuova generazione di vignaioli per trovare un altro modo, con i rossi e i bianchi fermi, per dare una nuova immagine e identità riconoscibile al vino regione.

Visitare i borghi – Alla scoperta di Fortunago

Un borgo da visitare in Oltrepò Pavese è Fortunago, piccolo centro dal fascino tutto rurale.

La passeggiata che potrete fare è davvero breve perché Fortunago è molto piccolo (ce la si cava in un’oretta).

Oltrepò Pavese Week end

Si parcheggia di fianco a un bar, all’ingresso del borgo. Dal centro la strada è sempre leggermente in salita fino ad arrivare alla Chiesa di San Giorgio, nel punto più alto del paese.

Sulle viuzze, strette e chiuse tra antichi muri in pietra, si affacciano caratteristiche case in sasso, sapientemente restaurate e conservate nel loro antico aspetto. Davanzali, logge, balconi e giardini fioriti ravvivano il grigio delle pietre con delicate macchie di colore.

L’assenza di traffico, la vista di un panorama collinare che si estende fino al castello di Montalto Pavese, suscitano una sorprendente ed appagante sensazione di pace, interrotta dal paupulare dei pavoni che ogni tanto si vedono camminare, indisturbati, tra i vicoli e le case di questo paesino entrato di diritto tra i Borghi più belli d’Italia.

Oltrepò Pavese Week end

Visitare le cantine, tappa imperdibile in un week end nell’Oltrepò pavese

L’Oltrepò è una regione che già per la conformazione è ideale per coltivare la vite. La forma a “grappolo”, come è stata definita dal noto giornalista pavese Gianni Brera, infatti, è un chiaro segnale di vocazione vitivinicola.

Montalto Pavese, poi, si posiziona proprio all’angolo della Lombardia, tra l’Emilia Romagna, la Liguria (e il suo mare) e il Piemonte. Un piccolo gioiello incastonato precisamente sul 45° parallelo, come dicevamo prima. Per intenderci lo stesso della Borgogna. Altra garanzia per produrre vini di altissima qualità. 

Oltrepò Pavese Week end

E per sperimentare questa eccellenza vi consiglio di visitare la cantina “LeFiole”.

Il nome Lefiole trae origine dal dialetto locale e significa appunto “Le ragazze”. 

Ragazze, Elisa e Silvia, che nel corso della loro vita hanno preso strade diverse, si sono allontanate (geograficamente) da casa, ma sono sempre ritornate al loro territorio e alle loro origini.

Un’interazione tra creatività, territorio e tradizione – vinicola soprattutto – così forte che quattro anni fa si è sprigionata nell’idea di creare una cantina tutta loro.

Elisa e Silvia raccontano che tutto è iniziato da due bottiglie di rosso del Boschetto, ritrovate nella vecchia cascina del nonno, datate rispettivamente 1978 e 1982, anni delle loro nascita, appunto quella delle due “Fiole”.

Da lì, la volontà di continuare a dar voce a quella passione di nonno Guglielmo e papà Enzo. E, appunto, un passo alla volta Elisa e Silvia hanno iniziato la loro avventura di produttrici. 

I vini de “LeFiole”

Coltivano principalmente Pinot Grigio e Pinot Nero, ma anche Barbera e Croatina, vitigni tipici della zona e vitigni internazionali come Riesling e Chardonnay.

Guidate dall’enologo Guido Beltrami hanno iniziato a produrre 8000 bottiglie, il 10/15% del loro potenziale. 

Un Pinot Grigio in purezza, un Pinot Nero in purezza e da pochissimo un Metodo Classico Blanc de Noirs.

EliviàAlené e Isabèl. Tre nomi al femminile che rappresentano eleganza e empatia. Elivià è l’unione dei nomi Elisa e Silvia. Alenè, invece, è dedicato ai genitori Enzo e Angela primi sostenitori delle due giovani imprenditrici mentre il Metodo Classico prende il nome dell’ultima arrivata in famiglia, la piccola Isabel.

Da “LeFiole” è possibile fare una visita dei vitigni sentendo a vive parole la loro storia e poi concedersi, nel patio della casa padronale, una degustazione di 4 calici, due per annata, di bianco e di rosso.

Irresistibile sarà la tentazione di portasi a casa qualche bottiglia oltre che conservare ricordi di un’esperienza di degustazione fuori da comune; più vicino ad una cena tra amici che ad un rigorosissimo corso per somelier.

Ma non è forse così che ognuno di noi ha imparato ad amare il vino ?

Visitare i vigneti

La vigna dei pastelli

Dopo le Langhe anche in Oltrepò Pavese sono state piantate tra i filari della vigna Ca’ del Gè di Montalto Pavese, 16 matite colorate e gigante.

È un’installazione permanente di Aldo Divano, artista 69enne originario di Alessandria, che ha ereditato la passione per i maxi-pastelli, realizzati con pezzi di legno, dal passatempo di alcuni bambini conosciuti durante un viaggio in Laos.

“Dopo averli osservati per ore modellare e colorare piccoli legnetti, una volta tornato in Italia ho provato a imitarli, prima intagliando blocchi di castagno e poi colorandone corpo e punta – racconta l’artista – Essendo il primo in Italia a idearle, le ho infine brevettate”.

Che siano alte tre metri o pochi centimetri, le creazioni di Divano si prestano a offrire un tocco inedito tanto a pezzi di arrendamento, come sedie, dondoli o tavoli, quanto a contesti naturali, come nel caso del vigneto.

“Le nostre colline si mostrano in tutto il loro splendore nella bella stagione e, approfittando della ripartenza del turismo anche in queste zone, abbiamo voluto impreziosire la nostra vigna di Pinot Nero Costa del Vento con un tocco d’arte e di colore – spiegano dalla casa vitivinicola situata nell’Oltrepò Pavese – Abbiamo poi scelto le matite di Divano perché, poste così vicine ai filari, sembrano aver disegnato loro stesse i profili delle nostre viti”.

Le Big Bench

E’ stata da poco inaugurata  la terza big bench in Oltrepò Pavese dopo quelle di Codevilla e Retorbido. 

Questa volta domina le colline di Calvignano, suggestivo e piccolo paese oltrepadano, ricco di storia e di bellezze naturalistiche. La maxi panchina, rossa e bianca, di Chris Bangle facente parte del circuito Big Bench Community Project è stata sistemata sulla sommità di una collina che domina vigneti, campi di orzo e che, come panorama, ha le colline da Montalto Pavese a Borgo Priolo. Ma soprattutto offre una veduta magnifica sulla Tenuta Travaglino promotrice di questa bella iniziativa turistica.

Dove dormire – Casa Percivalle

Nelle prime colline dello splendido Oltrepò Pavese, a qualche km da Casteggio, si trova il B and B, Casa Percivalle, dove grazie all’accoglienza di Riccardo e Roberta potrete passare un fine settimana di puro relax.

Casa Percivalle è una villa isolata, creata ad inizio Novecento, anche con materiale di recupero, ferri battuti e piastrelle, provenienti dalla stazione di Genova Brignole, immersa nella natura e con una piscina interrata.

Oltrepò Pavese Week end

Io ho avuto il piacere di dormire nella suite arredata con eclettismo e gusto orientale (il signor Roberto era un mercante d’arte asiatica) dove sono stata coccolata circondata da artelibri e tanta bellezza.

Il giardino poi, curatissimo in ogni dettaglio, si presta per fare colazione all’aperto o se vorrete, con un piccolo sovrapprezzo, utilizzare il BBQ per una cena tra boschi e vigneti; momenti perfetti per un week end nell’Oltrepò Pavese.

Casa Percivalle è il luogo ideale per rigenerarsi, per un tranquillo e romantico weekend, oppure per camminare e organizzare gite enogastronomiche tra le molteplici realtà della zona. Il signor Riccardo, da padrone di casa perfetto, vi illustrerà dove poter andare a mangiare con stile o realizzerà per voi un piccolo aperitivo a bordo piscina con vini locali.

Cosa mangiare

L’Oltrepò Pavese è anche cucina contadina, e prodotti artigiani che sono un fiore all’occhiello della gastronomia made in Italy, come il salame di Varzi, origini che sembrano risalire ai Longobardi, con la ricetta poi perfezionata dai monaci benedettini, e oggi tutelato dalla Dop. 

Oh Perbacco – Casteggio

Oh Perbacco è una piccola vineria che vende anche salumi e formaggi, attrezzata per spuntini in modo basico. Si trova nella piazza principale di Casteggio, piccolo gioiellino architettonico tra palazzi liberty, fontane e negozi storici.

Oltrepò Pavese Week end

La titolare, che serve con attenzione e cura, è una francese che ha scelto di vivere in Oltrepò Pavese, e che ha creato un delizioso connubio tra la sofisticata cultura d’origine e le delizie campagnole della zona oltrepadana. Il tutto a prezzi assolutamente ragionevoli, e con una scelta dei vini assolutamente di alto livello.

Osteria del Campanile – Torrazza Coste

Proprio di fianco alla chiesa, sotto al campanile, a Torrazza Coste, si trova la tipica osteria di paese.

Gli interni sono accoglienti, ma in questa stagioni il mio consiglio è quello di chiedere un tavolo nel bel dehors situato nella piazza della chiesa.

Ho adorato il dettaglio, per me super gustoso, di caricare ogni giorno il menù, con relativi costi, sul sito e sui social.

La cucina propone piatti con ingredienti tipici della zona: l’antipasto che ho scelto era un piatto di salumi d’oca e come secondo ho assaggiato la suprema di faraona con pasta fillo, mentre Francesco ha scelto il risotto al pomodoro con gelato al parmigiano e basilico.

Nel menu viene sempre specificata la tipicità della ricetta ed il tipo di prodotto impiegato. Senza dimenticare la carta dei vini che accontenta anche l’esperto più esigente ed è in gran parte dedicata ai vini locali.

Idee per la colazione per un week end in Oltrepò pavese

Durante la degustazione da “LeFiole” ho scoperto un dettaglio goloso che riguarda la nostra passione per le colazioni.

Infatti nell’Oltrepò Pavese c’è un dolce tipico che si chiama Brasadè; una ciambella tipica del paese di Staghiglione, 50 anime in tutto.

Un impasto semplice (farina, zucchero, strutto, burro ed un pizzico di lievito) ed una doppia cottura: prima in acqua bollente e poi in forno.
Questo procedimento lo rende croccante ed estremamente duraturo, e ne spiega la nascita.


Inizialmente infatti veniva legato al polso dei ragazzini come fosse un braccialetto (ecco svelata, dal dialetto pavese, l’etimologia del nome), così che potessero nasconderlo sotto il saio e mangiarlo a più riprese durante le lunghe cerimonie religiose di una volta.

Il biscotto, bello croccante, non si sfaldava. Col passare del tempo questa pratica muta in una vera e propria tradizione, e una collana di Brasadè diventa il dono fatto ai cresimandi: veniva infilato uno spago nelle ciambelle con le due estremità legate ad una ciambella centrale.

Oltrepò Pavese Week end
Oltrepò Pavese Week end

Anche il week end in Oltrepò Pavese rientra nel progetto #ripartiAMOitalia