Sospesa tra la terra e il mare, Grado, non lontano da Trieste, sorge in mezzo alla più settentrionale delle lagune dell’Adriatico. Vanta oltre 1600 anni di storia, tutt’ora visibile percorrendo calli e campielli dell’antico castrum romano.

Grado, l’isola del sole

Grado è un’elegante cittadina di mare con un centro storico dal fascino veneziano che si rivela tra campielli e vicoli su cui si affacciano le pittoresche case dei pescatori.

Nella città vecchia, in Campo dei Patriarchi, dominano la scena la Basilica di Santa Eufemia e l’adiacente Basilica di Santa Maria delle Grazie, la più antica di Grado.

Grado, è nota come isola del sole, perché i suoi chilometri di spiaggia, rivolti a sud, non sono mai in ombra.

Grado è una località di mare organizzata: spiagge d’eccellenza ottimamente attrezzate offrono relax e divertimento per adulti e per bambini. I bassi fondali rendono infatti il litorale gradese particolarmente adatto alle famiglie. Una efficiente rete di piste ciclabili permette piacevoli escursioni nell’entroterra.

Grado, l’isola del sole

Ogni prima domenica di luglio, a Grado, si celebra una pittoresca festa: il Perdòn di Barbana. Un suggestivo corteo di barche, addobbate con fiori, ghirlande e bandiere raggiunge il santuario mariano nell’Isola di Barbana, per sciogliere un antico voto della città fatto 800 anni fa.

La storia della città di Grado

Situata su un’isola tra il mare e la laguna, Grado, visitata per #ripartiAMOitalia, vanta oltre 1600 anni di storia. Nata in epoca romana come scalo mercantile di Aquileia, Grado deve il suo nome proprio ai tipici gradoni romani che agevolavano lo sbarco di passeggeri e merci dalle navi.

Da sempre centro di grandi attività commerciali, nel IV secolo venne costruito il suo castrum, dove trovarono rifugio le popolazioni dell’entroterra scampate all’assalto dei barbari.

Lo stesso Patriarca si trasferì a Grado, spostando la sede da Venezia nella città lagunare che abbellì con edifici di culto e con la costruzione del Duomo.

Il rientro del Patriarcato a Venezia nel 1451 significò per l’isola l’inizio di anni difficili, segnati da numerosi conflitti fino al 1797, quando passò sotto il dominio Austriaco per poi tornare ad essere cittadina italiana al termine della I Guerra Mondiale.

La visita al centro storico

Il luogo perfetto per cominciare il giro della città è sicuramente il suo centro storico dal fascino veneziano, un labirinto di calli e pittoreschi cortili, sul quale si affacciano le case colorate dei pescatori, un mondo magico e incantevole che vi porterà in un viaggio a ritroso nel tempo.

Il campo dei Patriarchi è il fulcro del periodo tardo romano e veneziano, qui si affaccia la Basilica di Sant’Eufemia, cattedrale del Patriarcato di Aquileia per più di otto secoli, almeno fino a quando il titolo non venne ceduto a Venezia.

Grado, l’isola del sole

Basilica di Sant’Eufemia

Restaurata nella prima metà del Novecento secondo l’originario progetto voluto dal vescovo Elia nel 579, la facciata presenta un bel campanile quattrocentesco con in cima un arcangelo giravento.

L’interno dell’edificio è suddiviso in tre navate da eleganti colonne in marmo e presenta uno splendido pavimento con mosaici del VI secolo. Sul fianco destro della Basilica si trova il Lapidario con reperti romani e paleocristiani, mentre sul lato sinistro sorge il Battistero, di forma ottagonale che conserva tre sarcofagi e are funerarie romane del III a.C..

Nella Basilica è conservato anche il prezioso Tesoro del Duomo, con le reliquie dei santi patroni della città Ermacora e Fortunato.

Basilica della Corte

Sempre in piazza Marin, attraversando lunghe passerelle di vetro, si giunge alla Basilica della Corte dove si possono ammirare alcuni sarcofagi e i resti delle mura dell’edificio, riportati alla luce nel 1902, grazie alla ristrutturazione della piazza, ma anche i Giardini del Municipio e il sontuoso e rinnovato Hotel Fonzari, il più antico di Grado.

Grado, l’isola del sole

Lungomare Nazario Sauro

Da Piazza Marin la mia passeggiata tra le cose da vedere a Grado prosegue verso campo dei Santi Ermagora e Fortunato, per arrivare al Lungomare Nazario Sauro (chiamata dai gradesi “diga”). Incantevole.

Sarà che io alla montagna ho sempre preferito il mare, ma vedere questi lunghi undici chilometri di spiagge bagnate dal mare, gli scogli, ville, giardini e residence mi ha fatto respirare a pieni polmoni.

Tra l’altro da qui il panorama si estende sul mare aperto e nelle giornate più limpide si scorge persino la costa di Trieste e quella dell’Istria.

Questo è il luogo in cui c’è più gente che passeggia e chiacchiera, oppure è seduta sugli scogli ad ammirare il mare.

Grado, l’isola del sole

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Cosa mangiare a Grado, l’isola del sole

I piatti tipici di Grado sono a base di pesce tra cui spicca il brodetto alla gradese, preparato con tutti i pesci locali e piatti con le seppie.

Tra i primi piatti eccellono la pasta fatta in casa tagliata a strisce, condita con sughi d’arrosto e selvaggina, gli gnocchi di semolino e patate ripieni di susine e conditi con burro fuso e cannella, la polenta.

Grado, l’isola del sole

Diffuse sono le minestre ricche di verdure, tipica la jota, fatta da fagioli, crauti e arricchita con cotenne di maiale.           

Tra i secondi da provare sono lo stinco di vitello o di maiale e il “sguazeto”, uno spezzatino di vitello molto saporito. Gustosi sono anche i bolliti di carne, il prosciutto cotto nel pane servito con salsa di Kren (rafano).

I dolci spiccano gli strudel caldi con mele, uvetta, pinoli, e le tipiche “pinze”, i “presniz”, i “chiffeleti”, i “Krapfen” e lo strudel di noci.

Il post “Grado, l’isola del sole” è una tappa di #ripartiAMOitalia progetto di promozione territoriale di Lunedì a Colazione. Clicca QUI per scoprire le altre tappe in giro per l’Italia.