Visitare Valencia a partire dalla colazione, si può.

Valencia non è soggetta al turismo di massa come Madrid o Barcellona, ma presenta comunque una forte vitalità, un grande fermento culturale e un solido attaccamento alle tradizioni.

Ha anche un’eccezionale cultura gastronomica ed i suoi piatti tipici vengono resi migliori da ingredienti di eccelsa qualità quasi a km0.

Per apprezzare di più questa città avete sicuramente bisogno di svegliarvi col piede giusto.

Niente è meglio di un’ottima colazione, la colazione a Valencia è sia dolce che salata, per poi iniziare a visitare Valencia. Perfetta per un weekend lungo, dal momento che il volo aereo dura meno di 2 ore.

Visitare Valencia a partire dalla colazione

Non so se vi è mai capitato di trovarvi all’improvviso in un posto – lontano dalla vostra comfort zone – e di sentire che, inspiegabilmente, lì vi viene tutto naturale: fare la spesa, passeggiare per il centro città, girare in bicicletta. Insomma, vivere la quotidianità in maniera così naturale, come se lì, in quel posto, ci foste nati.

València è stata per me tutto questo: l’amore a prima vista.

La pequena pasteleria de Mama

Visitare Valencia a partire dalla colazione

La pequena pasteleria de Mama è un locale arredato sulla falsa riga di un bistrot in cui è possibile consumare un’ottima colazione sia salata che dolce.

In questo locale unico è possibile, con prezzi modici, consumare della straordinaria pasticceria, un esempio è la sua rinomata red velvet a cui potete accompagnare, una spremuta, un delizioso caffè o un ben eseguito cappuccino.

In conclusione la pequena pastelerìa de Mama è una chicca in stile retrò che presenta una vasta scelta di pietanze per la colazione e specialità tipiche.

Una peculiarità di questo locale sono dei gustosi frullati che presentano un’offerta diversa ogni giorno.

La trovate a Calle Poeta Josep Cervera I Grifol 14 ed è aperta dalle 9 del mattino dal lunedì al sabato.

Horchateria de Santa Catalina

Famoso locale storico della Ciutat Vella, l’Horchateria de Santa Catalina è uno dei locali più antichi della città ed è anche uno dei più rinomati.

Il locale è facilmente riconoscibile dalle sue decorazioni costituite da magnifiche ceramiche che caratterizzano l’attività sia all’interno che all’esterno.

In questo esercizio è possibile gustare le pietanze tipiche come la cioccolata calda con churros o l’horchata de chufa con i fartons.

Molto vasta è l’offerta dolce che però non può altro che contornare la sua enigmatica horchata.

Vi dico subito che all’Horchateria de Santa Catalina l’horchata è unica poiché il sapore della bevanda che sembra dapprima il gusto classico, ma poi si altera dando il sapore che la contraddistingue dalle altre.

Essendo il posto molto famoso ha una fascia di prezzo altalenante, per fare un esempio l’horchata costa quasi 3 euro, il cappuccino pure mentre i churros 2,20 euro per quattro pezzi.

L’Horchateria de Santa Catalina è situata in Plaza Santa Catalina 6 ed è aperta dalle 8:15 alle 21:30.

Visitare Valencia a partire dalla colazione

La Cattedrale

La Catedral Santa Maria de Valencia (o Seu) è il punto di partenza ideale per una visita in città.

Per due ragioni: la prima è la centralità dell’edificio, a poche centinaia di metri dagli altri punti di maggior interesse turistico; la seconda è storica, dal momento che la sovrapposizione di diversi stili architettonici (gotico-romanico; barocco; neoclassico) consente di ricostruire il fermento artistico che ha attraversato la città nel corso dei secoli.

La chiesa, infatti, fu edificata nel XIII secolo al posto di una moschea araba che, a sua volta, era stata costruita sui resti di un tempio pagano. Circostanze che testimoniano l’antichità dell’insediamento abitativo, dai romani chiamato Valentia Edetanorum e dai Mori, invece, Balansiya.

Fu Giacomo I d’Aragona a sconfiggere gli arabi e a ordinare la costruzione di questa chiesa a tre navate e a croce latina. Un edificio che, seppur non maestoso, offre diversi spunti storico-culturali.

Non è finita, perché da vedere c’è anche la Torre “El Miguelete”, campanile della cattedrale. Occorre salire oltre 200 scalini al termine dei quali, però, godrete di una meravigliosa vista del centro storico di Valencia.

Piazza del Municipio

In alternativa alla Cattedrale, la visita della città può cominciare anche da Plaza del Ayuntamiento (in valenciano Plaça de l’Ajuntament).

La distanza tra i due siti è minima (poco più di 1 km) e, quanto a storia, questa piazza non è certo seconda alle altre in giro per Valencia.

Anche qui, quel che colpisce è la miscellanea di stili architettonici, soprattutto neoclassico e modernista che suggeriscono la (relativa) contemporaneità dei palazzi, realizzati per lo più all’inizio del XX secolo.

I due edfici più importanti sono appunto il Municipio (Ayuntamiento) e il Palazzo delle Poste (Edificio de Correos y Telegrafo). Specie quest’ultimo merita una visita indipendentemente dalla necessità di spedire una cartolina, attività un po’ demodè.

La piazza, durante la dittatura ospitava una statua del generale Francisco Franco (il topos, infatti, era Plaza del Caudillo). Statua prontamente sostituita all’indomani della fine del regime con un’altra dedicata all’eroe locale Francesc de Vinatea.

Plaza del Ayuntamiento è anche palcoscenico principale de Las Fallas, la più importante festa cittadina, Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.

Las Fallas di Valencia sono una festa tradizionale che si celebra, per festeggiare l’arrivo della primavera e la fine dell’inverno. La festa de Las Fallas a Valencia ebbe inizio quando gli abitanti delle città, seguendo l’esempio dei falegnami e degli artigiani della città, iniziarono a bruciare le cose vecchie che non usavano più, come mobili e vestiti, ecc. , trasformando quella che inizialmente era solo un’abbitudine, in una vera e propria tradizione. I valenciani iniziarono così a fabbricare i ninots, piccole statue con indosso vestiti vecchi e dismessi, che fin dal XVIII secolo sono alla base dei monumenti delle Fallas.

Città dell’Arte e delle Scienze

Il primato turistico di Valencia passa soprattutto per questo complesso di edifici realizzati dalle archistar Santiago Calatrava e Felix Candela.

La Ciutat de les Arts i les Ciènces, infatti, è un inno all’architettura contemporanea in grado di attirare visitatori da ogni parte del mondo.

A fare che?

Per esempio a vedere l’acquario più grande d’Europa (Oceanografic); oppure le esposizioni interattive del Museo delle Scienze intitolato al Principe Felipe (Museu de i les Ciènces Principe Felipe).

Ancora, c’è spazio per i melomani che nel Palazzo delle Arti della Regina Sofia (Palau de Les Arts Reina Sofia) possono assistere a opere classiche, concerti e balletti, senza dimenticare, Hemisferic, Umbracle e il Ponticello Assut D’Or.

Il primo è un cinema con uno schermo concavo di circa 900 metri quadrati su cui vengono proiettati documentari scientifici per adulti e bambini; Umbracle, invece, è un giardino enorme in cui si alternano sculture e piante mediterranee; mentre l’Assut D’Or è un ponte in acciaio e cemento il cui pilone si erge per oltre 100 metri d’altezza.

Al di là delle singole attrazioni è la visione d’insieme del complesso architettonico a lasciare esterrefatti.

 Nonostante l’approccio iper-moderno, infatti, la Ciutat de les Arts i les Ciènces di Valencia conserva un’aura mediterranea in grado di attirare un numero di turisti e viaggiatori più ampio della platea dei soli appassionati di tecnologie, teatro e natura.

Orari e costo del biglietto per la Città della Scienza

  • Orari di apertura: La Città della Scienza di Valencia è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19. In estate alcune attrazioni restano aperte fino alle 21. Durante i giorni di festa del 24, 25 e 31 dicembre, di solito gli orari sono ridotti a metà giornata.
  • Costi del biglietti: Si possono acquistare biglietti per una o più attrazioni, anche se io vi consigliamo di acquistare un biglietto completo per tutte le attrazioni che costa 38,60 euro e dà diritto all’ingresso per uno stesso giorno. Si può anche tornare con lo stesso biglietto per un altro giorno, ma non si possono visitare le attrazioni già viste nel primo giorno.
  • Come arrivare: In autobus bisogna prendere i numeri 19, 35, 95 e 40. In Metro, bisogna salire sulle nuovissime linee 3 e 5 e scendere alla fermata Alameda, la più vicina agli ingressi, anche se comunque ci vogliono circa 10 minuti di cammino a piedi.

Jardin del Turia

Il 14 ottobre 1957 Valencia venne messa letteralmente in ginocchio dall’esondazione del fiume Turia.

Decine di morti, case e attività commerciali distrutte; agricoltura e industria k.o. Uno scenario apocalittico che la stampa spagnola ribattezzò come la “gran riada de Valencia“. La risposta del governo, allora retto dal generalissimo Francisco Franco, non si fece attendere.

La soluzione fu quella di deviare verso sud il corso del fiume in modo da evitare il ripetersi dell’accaduto.

A un certo punto, infatti, negli ambienti governativi si fece largo l’idea di trasformare il letto del fiume liberato dai detriti e dalle acque in un’enorme bretella autostradale in grado di collegare più agevolmente Madrid al Mediterraneo. Un gigantesco progetto di trasformazione urbana che avrebbe impattato in maniera violentissima col centro di Valencia e che perciò incontrò fortissime resistenze da parte della classe dirigente locale.

La mobilitazione, per fortuna, sortì i suoi effetti e del piano autostradale non se ne fece nulla. Al suo posto, invece, sorse il bellissimo Jardin del Turia, un’oasi verde di quasi 10 chilometri che dalle mura medievali di Valencia conduce fin dentro la Ciudad de las Artes y las Ciencias di cui abbiamo parlato in precedenza.

A disegnare i giardini, l’architetto Riccardo Bofill che, per la gioia di turisti e residenti, ha dotato la città di un polmone verde in cui si alternano diverse aree tematiche: circuiti di ciclocross, piste di atletica, pattinaggio, campi da calcio, rugby e naturalmente panchine, oleandri, palme, aiuole e fiori dappertutto.

Il Barrio del Carmen a Valencia

Intorno al convento del Carmen Calzado, è sorto uno dei quartieri del centro storico di Valencia.

Il Barrio del Carmen, nel corso della sua storia millenaria, ha svolto funzioni diverse: da rifugio a caserma a luogo della prostituzione a centro dell’aristocrazia medievale fino ad essere quartiere operaio nel 1900. Oggi è uno dei posti più frequentati della città, sia di giorno che di notte.

La mattina è il luogo dello shopping, tra negozi alternativi e atelier di grandi marche, di notte è il posto preferito dai giovani che vengono a rilassarsi dopo una giornata di studio o di lavoro, intrattenendosi nei vari localini che popolano il quartiere e andando ‘de copas’.

I bagni arabi (Banys de l’Almirall)

Nel barrio del Carmen di Valencia oltre alle facciate di semplici appartamenti, poveri edifici, negozi, ristoranti e tapas dipinte di murales, annoveriamo gli antichi bagni arabi. Essi sono ben conservati e una volta dentro sembra di essere catapultati in un’altra dimensione. E in effetti, si respira l’atmosfera di un tempo.

Ascoltare il jazz a El Carmen

Una delle cose migliori da fare di notte a Valencia è dirigersi verso el barrio di El Carmen, che ospita numerosi bar con musica. Jimmy Glass è uno dei migliori, dove ascoltare gruppi spagnoli e internazionali, L’Ermita offre jam session interessanti, mentre il Peter Rock Club è la meta ideale per ascoltare musica rock e folk.

Visitare Valencia a partire dalla colazione

Istituto Valenciano d’Arte Moderna

Uno degli assi su cui Valencia ha costruito negli ultimi 30 anni il suo primato turistico è senza dubbio la cultura. A dispetto del vecchio adagio secondo cui con la “cultura non si mangia”, la rete museale valenciana ha enormemente contribuito al PIL turistico della città e della regione.

L’IVAM (in valenciano, Institut Valencià d’Art Modern), da questo punto di vista, è uno dei fiori all’occhiello della città. Inaugurato nel 1986, questo museo conta oltre 11.000 opere tra pittura, scultura, fotografia e video-installazioni. Una parte ospita le permanenti di Ignacio Pinazo (1849-1916) e Julio Gonzales (1876-1942), cui dal 2000 è intitolato pure un premio artistico.

Una seconda parte, invece, ospita mostre temporanee delle altre avanguardie che segnarono la scena culturale del primo ‘900 spagnolo insieme, ovviamente, alle opere di artisti contemporanei. Da vedere, infine, la Sala de la Muralla, realizzata nel seminterrato dell’edificio principale utilizzando i resti della fortificazione medievale di Valencia.

Lonja de la Seda

La Lonja de la Seda, o Lonja de los Mercadores (Loggia della Seta o dei Mercanti), è il simbolo del primato commerciale di Valencia.

In questo palazzo tardo-gotico avvenivano, infatti, le contrattazioni tra grossisti e acquirenti. Non solo, perché l’edificio ospitava pure una banca e il Consolato del Mar, istituzione medievale il cui compito era appunto quello di definire la cornice giuridica dei commerci nel Mediterraneo.

Un edificio storico, dunque, costituito da due corpi di fabbrica e una torre centrale. Delle diverse sale che disegnano l’interno del palazzo merita una visita soprattutto la Sala della Contration che affaccia sul cortile interno. Tutte le domeniche la Lonja de la Seda che, ricordiamo, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ospita un mercatino d’antiquariato. Un’occasione ghiotta per visitare l’edificio. Da non perdere!

Mercato Centrale

Proprio di fronte la Lonja de la Seda sorge un altro edificio di grande importanza turistica e commerciale: il Mercado Central (alla valenciana, Mercat Central). Dal 1928, anno in cui venne ultimata la struttura coperta, quest’edificio modernista contende alla Boqueria di Barcellona la palma di migliore mercato di tutta la Spagna.

Alla valutazione concorrono sia la freschezza dei prodotti (carne, pesce, frutta, verdura ecc.) che i dettagli architettonici art noveaux.

Uno spirito imprenditoriale diffuso che a metà degli anni ’80 ha portato i venditori presenti all’interno del mercato ad autogestirsi provvedendo da sé (ovviamente di concerto col comune) alla manutenzione e alla messa in sicurezza dell’area.

Qualcosa di particolare da comprare qui sono le pentole per la paella, piatto tradizionale della zona.

Il porto, le spiagge e la Riserva di Valencia

Dopo decenni in cui il porto e le attività industriali avevano creato disastri, Valencia si è ripresa il mare e le spiagge. La zona del porto, chiamata oggi Marina Real Juan Carlos I, è stata riqualificata.

Dall’edificio “Veles e Vents” si può ammirare una splendida vista sul mare e godersi il sole in tutto relax.

Da qui parte una bella passeggiata sul Lungomare che porta alle spiagge cittadine di Les Arenas e Malvarrosa con acqua limpida premiata dalla Bandiera Blu europea.

Se amate la natura, a poca distanza c’è la Riserva di Albufera, il più grande lago di Spagna. Ci si arriva con la linea 25 degli autobus urbani, in meno di un’ora e per soli 1,50 € a tragitto.

C’è anche l’Albufera Bus Turistic che permette di esplorare il parco nei minimi dettagli, compresa un’escursione in barca. Andando verso Sud si incontrano le spiagge della Costa del Sol con le super-turistiche località di Torremolinos e Benalmadena ma anche le belle Malaga e Ronda e Nerjia.

Visitare Valencia a partire dalla colazione; i tour

Per scoprire meglio le meraviglie di Valencia vi propongo alcune delle attività che non potete perdere:

FREE TOUR A VALENCIA

Laboratorio della paella valenciana

In bicicletta alla scoperta dell’ Horchata

Gita in catamarano al tramonto

Scopri tutte le destinazioni di COLAZIONI IN VIAGGIO in Europa e nel mondo

Cosa mangiare a Valencia

Molti non lo sanno, ma la paella è un piatto tipico di Valencia, anche se si mangia in tutta la Spagna.

La vera paella si mangia qui, nei ristoranti ma ancora meglio nei chioschi di strada, come quello fuori al Mercato Centrale. La paella di Valencia è fatta con pollo o coniglio, senza frutti di mare, anche se è facile trovare anche la versione marisco con frutti di mare e crostacei.

La cucina di Valencia è tipicamente mediterranea, quindi abbondano anche altri piatti di pesce, e man mano che ci si sposta nell’entroterra, si possono assaporare anche ottime carni, mentre la huerta valenciana, a sud della città, offre un’abbondanza di frutta e verdura.

Abbondano le mandorle e il miele, alla base del dolce più tipico: il torrone.

Una bevanda tipica che vi offriranno ovunque, soprattutto d’estate, è l’horchata de chufo. Non fatevi ingannare dal nome: non è l’orzata che beviamo in Italia, ma il succo farinoso di un tubero di fiume.

Valencia card

Se pensate di visitare Valencia a partire dalla colazione in un lungo fine settimana vi occorre comprare la Valencia Card che include:

  • Trasporto GRATUITO su autobus urbani, metropolitana, tram, treni locali e autobus interurbani (MetroBus) nelle zone AB. Include anche il tragitto da/per l’aeroporto sulle linee L3 e L5 della metropolitana.
  • Ingresso GRATUITO nei musei e monumenti comunali tra cui la Loggia della Seta, le Torri di Serrano e di Quart, il museo Fallero o la Almoina, tra i tanti luoghi di interesse.
  • Sconti speciali nelle principali attrazioni turistiche della città tra cui la Città delle Arti e delle Scienze, l’Oceanografico, il Bus Turistico, l’edificio de Marques di Dos Aguas, la Cattedrale e in servizi turistici, visite guidate, ristoranti, spa e negozi.
  • Due tapas e due bevande gratuite.

Dall’aeroporto al centro di Valencia in metro

Una stazione, costruita in occasione della Coppa America 2007, permette di unire l’aeroporto con il porto in 20 minuti. La stazione della metro si trova sotto il terminal dei voli nazionali: da qui partono le linee 3 e 5 che portano al centro di Valencia.

Linea 3: Rafelbunyol-Aeroport

Linea 5: Neptú / Torrent Avinguda-Aeroport

La linea 3 collega l’aeroporto con il centro: la fermata consigliata per arrivare nel centro storico è Xavita.

La Linea 5 collega l’aeroporto con la zona del porto e il litorale, quindi è consigliabile per chi ha l’hotel in queste zone.

Per capire meglio come è organizzata la metropolitana, guardate la Mappa della metro di Valencia sul sito. Il biglietto singolo (sencillo) costa 1,50 € quello valido per andata e ritorno 2,90 €.

Le foto del post “Visitare Valencia a partire dalla colazione” sono un UNSPLASH ed è in collaborazione con Civitatis