Cosa vedere nei quartieri spagnoli: itinerario tra i murales e la Napoli più autentica

Vi state chiedendo cosa vedere nei Quartieri Spagnoli di Napoli?

Io e Enza Ruggiero, comunicatrice digitale che si divide tra Napoli e Firenze, vi abbiamo preparato, grazie a Tour Scanner un itinerario a piedi per visitare le principali attrazioni tra cui i murales, le chiese ed il volto più autentico e popolare della città.

Cosa vedere nei Quartieri Spagnoli di Napoli

Con un labirinto di vicoli stretti e strade approssimativamente acciottolate, zeppe di piccoli negozi, barbieri e bar scarsamente illuminati, i Quartiere Spagnoli sono tra i più suggestivi di Napoli.

Costruito per ospitare le truppe durante l’occupazione spagnola, il quartiere storico tra decadentismo e vita vera mostra un volto imperdibile di Napoli: biancheria colorata che sventola dai balconi, i residenti che sorseggiano un caffè espresso sulla soglia di casa e le motociclette che sussultano a tutte le ore del giorno e la notte.

E’ in questa zona della città che abbiamo trovato, da viaggiatrice e da residente, la vera anima di Napoli.

Siete pronti per scoprire cosa vedere nei Quartieri Spagnoli? E soprattutto lasciarvi stupire da murales incredibili che raccontano storie profonde e affascinanti?

Prima di visitare questo quartiere, vi suggeriamo un free tour di Napoli. Di cosa si tratta? E’ una visita guidata in cui il prezzo lo deciderete voi a conclusione dell’itinerario, in base al vostro indice di gradimento.

Cosa vedere nei quartieri spagnoli

Quartieri Spagnoli: itinerario di visita a piedi

Curiosamente i Quartieri Spagnoli nacquero come accampamento per i soldati durante il periodo di occupazione spagnola della città di Napoli. E’ da qui che prendono il nome!

Passeggiando tra i vicoli, ci si rende conto facilmente che lo schema urbanistico a reticolo deriva proprio dalla funzione militare a cui era destinata la zona.

Il modo migliore per visitare questi vicoli sarebbe quello di perdersi, lasciandosi guidare dall’istinto.

Ci sono però alcune cose da vedere assolutamente nei Quartieri Spagnoli per cui abbiamo pensato che potrebbe venirvi utile un itinerario a piedi che vi condurrà facilmente tra le principali attrazioni del rione.

Questa mappa dei Quartieri Spagnoli, e di tutta Napoli, vi sarà utile per farvi un’idea dell’itinerario e di dove si trovino i punti di interesse.

Superiamo gli stereotipi

Un tempo zona malfamata, i Quartieri Spagnoli hanno recentemente subito una radicale trasformazione attirando viaggiatori da tutto il mondo che si accalcano nei particolari vicoli dei quartieri per ammirare edicole votive, antichi palazzi e street art (soprattutto la zona di Largo Maradona), i famosi panni stesi ad asciugare e per mangiare cibo napoletano nelle trattorie tipiche.

Nonostante la fama, i Quartieri Spagnoli non sono più pericolosi. La zona è ormai popolata a qualsiasi ora da turisti e persone del posto, ci sono tantissimi bar, ristoranti, trattorie e B&B che animano le stradine dei quartieri.

Chiaramente sarà opportuno prestare un minimo di attenzione ad eventuali borseggiatori, così come in qualsiasi altra città del mondo. Il rischio di incorrere in spiacevoli incontri è davvero molto basso.

Murales e non solo

Il cuore di Napoli batte anche qui, nei Quartieri Spagnoli. Passeggiando tra i suoi vicoli incontrerete numerosi murales, realizzati da artisti diversi, e molte edicole votive.

Non camminate solo con il naso all’insù osservando palazzi e panni stesi perché, spesso, è tra i “bassi” che si nascondono alcune curiosità.

I bassi sono i locali al pianterreno che ospitano botteghe e, molto più spesso, abitazioni con accesso diretto in strada e con la porta sempre aperta per far entrare la luce.

Galleria e Piazzetta Matilde Serao

Questo tour inizia da Piazzetta Matilde Serao.

All’ombra della Galleria Umberto I, tra Via Toledo e Piazza Trieste e Trento, sorge Piazzetta Matilde Serao, un piccolo spiazzale che collega i luoghi più noti del capoluogo partenopeo. Luoghi che non solo attirano gli sguardi curiosi di turisti e viaggiatori, ma che non smettono di suscitare fascino in coloro che ne apprendono la storia.

Piazzetta Matilde Serao, anello di congiunzione nascosto tra strade e accessi secondari, non è da meno: qui si trovava la sede storica del Mattino, il quotidiano napoletano fondato nel 1892 dalla stessa Serao e da Edoardo Scarfoglio.

Cosa vedere nei quartieri spagnoli

Vico Lungo del Gelso

Vico Lungo del Gelso invece corre parallelo a via Toledo.

A differenza di quest’ultima, è fiancheggiato da pizzerie e trattorie molto caratteristiche.

Ma non è sempre stato così. All’ombra dei gelsi, che diedero il nome alla strada, a partire dal Medioevo qui lavoravano le prostitute.

Passeggiando per vico Lungo del Gelso si incontrano numerose opere di street art.

Già all’incrocio con vico Figurelle e via Portacarese si trovano i primi murales di Cyop&Kaf. Ne hanno realizzati circa 200, sparsi per tutti i Quartieri Spagnoli. Sono un po’ ovunque e li riconoscerai facilmente dallo stile.

Chiesa di Santa Maria Francesca delle cinque piaghe: la sedia della fertilità

Il motivo per cui abbiamo inserito la Chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe tra le cose da vedere nei Quartieri Spagnoli non è legata all’architettura dell’edificio.

Dalla cappella laterale di questa chiesetta si accede alla casa della Santa. Qui si trova la famosa Sedia su cui le donne si accomodano per chiedere la grazia di una maternità.

Le centinaia di fiocchi rosa o azzurri e di fotografie di neonati lasciano immaginare che le benedizioni impartita dalle suore di Santa Francesca siano molto efficaci.

Via Emanuele De Deo

Risalendo per via Emanuele De Deo si trovano alcune delle principali cose da vedere nei Quartieri Spagnoli. Sto chiaramente parlando dei due murales più famosi della zona che raffigurano Maradona e la Pudicizia.

Il murales di Maradona risale al 1990, anno in cui il Napoli vinse il secondo scudetto grazie al “Pibe de Oro”.

L’opera venne realizzata, grazie ad una colletta, dal giovane artista Mario Filardi che abitava in zona. Il murales di Maradona venne poi restaurato pochi anni fa dal momento che i condomini avevano aperto una finestra proprio dove si trova la testa.

Nella piazzetta antistante l’opera si trovano non solo numerosi altri graffiti dedicati al calciatore ma anche un altare votivo realizzato dopo la sua morte.

Nel 2017, sulla facciata di uno dei palazzi adiacenti, è stata realizzata la Pudicizia. Si tratta di un omaggio dello street artist Francisco Bosoletti alla scultura realizzata da Antonio Coradini e presente nella Cappella Sansevero (vicino al Cristo Velato). Per poter apprezzare al meglio l’opera, scarica sul cellulare un’app che ti permetta di visualizzare il negativo: ti sembrerà prendere vita!

Altri murales – nella zona del murales di Maradona –  rappresentano personaggi molto amati dai napoletani: da Pino Daniele a Gigi D’Alessio, da Massimo Troisi a Nino D’Angelo e Massimo Ranieri fino al giovane Geolier; proprio il murales di quest’ultimo è divenuto tappa obbligatoria di giovani e  giovanissimi turisti che si fanno fotografare accanto al murales.

Murale di Eleonora Pimentel Fonseca

E’un’opera della street artist italo-spagnola, Leticia Mandragora, che ritrae la nobildonna portoghese, eroina della rivoluzione napoletana del 1799 che visse nei Quartieri Spagnoli. Il murale è situato sulla facciata dell’ex mercatino di Sant’Anna di Palazzo, orami in disuso.

Murales di Bud Spencer e Sophia Loren

Nel 2000 Largo Baracche (galleria sotterranea usata come rifugio antiaereo durante la Seconda guerra mondiale) è stata al centro di un importante progetto di restyling con l’istallazione di panchine e lampioni. Nel 2019 l’ingresso è stato decorato con un’opera di Mario Castì Farina dedicata a Bud Spencer e Sophia Loren intitolata “’E scugnizz de’ quartier”, in cui i volti dei due attori incorniciano una stupenda veduta di Napoli.

Vico Totò

Sono in molti a lamentarsi del fatto che la città di Napoli non abbia mai dedicato un museo ad Antonio De Curtis, in arte Totò.

Ecco perché, negli ultimi anni, stanno nascendo diversi murales che lo raffigurano. I Quartieri Spagnoli hanno però pensato di non limitarsi ad un’unica opera di street art, ma di dedicargli un intero vicolo.

Passeggiando lungo “Vico Totò”, il nuovo nome di via Portacarrese a Montecalvario, si incontrano decide di opere realizzate da diversi artisti per rendere omaggio al Principe della Risata.

Lo si trova raffigurato nei tanti ruoli interpretati nei suoi film, in visioni fantasiose e, talvolta, con l’amico Peppino.

Ipazia e la Tarantina le donne di via Concezione

Percorrendo via Concezione a Monte Calvario si incontrano due murales dedicati a due grandi donne:

Ipazia d’Alessandria: filosofa, matematica e astronoma vissuta nel IV secolo d.C., venne uccisa a causa della sua emancipazione. L’opera è a lei dedicata in quanto “simbolo di sapienza femminile e libertà di pensiero”

La Tarantina, conosciuta anche come l’ultimo femminello di Napoli, è la più famosa transgender partenopea. Trascorse i primi anni in città tra persecuzione e prostituzione finché, fuggita a Roma, conobbe Pasolini, Fellini e altri personaggi della Dolce Vita. Oggi, ultra ottantenne, vive ancora a Napoli.

Cosa vedere nei quartieri spagnoli ovvero altri murales imperdibili

  • La Partenope o “Sirena  Ciaciona” , di Trallallà : le Sirene di Trallallà  oramai sono divenute icone della Napoli street e postmoderna. La sirena è frutto di uno studio su Napoli e sulle sue abitanti, il cui canone di bellezza tipicamente mediterraneo va un po’ a cozzare con quello standardizzato della taglia 42.  
  • San Gennaro e la signora Carmela, di Triade: una piccola bottega artigianale dove arti diverse si fondono in un unico obiettivo: fare arte. La bottega purtroppo è chiusa ma i titolari hanno lasciato queste due opere visibili.

A proposito di San Gennaro e del miracolo della liquefazione del sangue, secondo la credenza popolare napoletana, il mancato miracolo di San Gennaro è considerato presagio di eventi negativi. Se si guarda al passato, il sangue del santo non si è sciolto nel 1939 e 1940, anni dello scoppio del Secondo Conflitto Mondiale e dell’entrata in guerra dell’Italia, allorquando Napoli fu la città più bombardata di tutta la nazione, ed anche nel 2019/2020 anno del Covid e della morte di Maradona.

Visitare Napoli a partire dalla Colazione

Mercato della Pignasecca

Il nostro itinerario alla scoperta di cosa vedere nei Quartieri Spagnoli si conclude al mercato della Pignasecca, il più antico di Napoli.

Tra le bancarelle ed i negozi che vendono frutta, pesce, vestiti, oggetti per la casa, fritture e ogni genere di bene troverai l’anima più pittoresca e folcloristica della città.

Il mercato della Pignasecca è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 18 circa.

Secondo la leggenda, il nome del mercato è legato al fatto che qui, un tempo, ci fosse una pineta popolata da gazze. In dialetto, infatti, il pino è chiamato “pigna”. Un giorno, tra le persone che venivano in queste zone per amoreggiare, ci fu anche il vescovo. Mentre era impegnato con la sua perpetua, le gazze gli rubarono l’anello e lui, per vendicarsi, le scomunicò. La pineta seccò (ecco perché “Pignasecca”) e le gazze dovettero andare altrove.

Prenotare con Tour Scanner: cosa vedere nei quartieri spagnoli

La nostra esperienza all’interno dei Quartieri Spagnoli è partita dal tour “Tour della Street Art dei Quartieri Spagnoli e di Maradona” prenotato tramite TourScanner.

TourScanner è una piattaforma, di base ad Amburgo ma attiva anche in Italia, che ha ormai superato quota 300mila attività in oltre 1.300 destinazioni internazionali.

Permette di trovare e confrontare i prezzi e le informazioni su un lungo elenco di attività. Tutto ciò che, dopo il volo e l’alloggio, dà senso a un viaggio qualsiasi sia la destinazione.

Il gruppo di lavoro di Tour Scanner ha sviluppato un algoritmo di ricerca che consente di trovare una specifica attività o attrazione in un solo clic e confrontare tutte le offerte di acquisto disponibili per quella specifica richiesta, aggregando i dati delle principali piattaforme mondiali. Si risparmia tempo, spesso denaro optando per la proposta meno esosa e non si trascorre la giornata di viaggio impazzendo fra siti, social network o addirittura volantini raccolti qui e là.

Cosa vedere nei quartieri spagnoli

Noi volevamo trovare una nuova esperienza per scoprire e raccontare Napoli e questo tour a piedi, prenotato velocemente e in maniera intuitiva, ci ha accontentate in ogni aspetto.

La guida non solo ci ha mostrato i murales presenti nei Quartieri Spagnoli, ma anche la vita vera che si svolge in questo angolo così particolare della città.

Dove mangiare nei Quartieri Spagnoli: Antica Capri

Dal momento che i Quartieri Spagnoli sono una zona popolare della città, non sarà affatto difficile trovare dove mangiare bene spendendo poco.

Nelle trattorie e nelle pizzerie sparse tra i vicoli, la cucina è quella tradizionale.

In via Speranzella 110, alle spalle di piazzetta Augusteo, c’è la pizzeria-trattoria Antica Capri. Rosario in sala e la moglie Annalisa ai fornelli riproducono quell’atmosfera domestica, che fa piacere tanto al turista quanto agli avventori locali.

La cucina segue il filo della tradizione, con in menu anche diversi piatti a base di pesce e molluschi. La specialità della casa è la pasta e fagioli alla pescatora, cotta nel forno a legna, servita nel coccio di terracotta ricoperto con la pasta della pizza.

PER LA COLAZIONE: vico della Tofa 4 (traversa di via Toledo) bar Mastracchio. Qui fanno il “caldofreddo”: espresso con sopra un tocco di gelato creato con una speciale miscela per appoggiarsi senza mischiarsi col caffè caldo di sotto. Assolutamente da provare.

Metropolitana di Via Toledo

Questo itinerario a piedi per i Quartieri Spagnoli di Napoli finisce dalla fermata della metro di via Toledo (linea 1).

Perché proprio da qui? Quella di via Toledo non è una stazione come le altre. Il Daily Telegraph e la CNN l’hanno definita la più bella d’Europa.

Arrivando con il treno e risalendo in superficie, si fa un viaggio tra gli strati di Napoli: ci si ritrova immersi tra gli splendidi mosaici azzurri che richiamano l’acqua, si attraversano poi le pareti ocra che rimandano al tufo su cui è costruita la città e, prima di riemergere in superficie, si arriva allo strato nero dell’asfalto.

Proprio in questo ultimo livello si trovano le mura aragonesi, emerse durante gli scavi, ed un mosaico che richiama alcuni personaggi della città.

Cosa vedere nei quartieri spagnoli

Ciao sono Enza Ruggiero, avvocato, travel e food content creator, divulgatrice di sana napoletanità nel mondo. Sono approdata nel mondo dei social per curiosità, per capire cosa ci trovassero i miei figli adolescenti in questo mondo, alla fine ne sono rimasta io stessa affascinata. Creo contenuti per raccontare a 360 gradi Napoli e Firenze, le mie due città, e i miei viaggi in famiglia. Quando non sono in giro mi diletto in cucina.

•Link al profilo Instagram ENZA RUGGIERO

Il post “Visitare Napoli a partire dalla colazione” è in collaborazione con TourScanner. Sono presenti dei link affiliati di Civitatis. Le foto sono di Enza Ruggiero.