Una stradina di terra bianca si snoda tra colline verdissime, frazionate ordinatamente dalla mano dell’uomo in tante porzioni di terra coltivata a vite, con i noccioli e i boschi di roverella e frassino a far da sfondo, mentre i piccoli borghi, dalla bellezza storica inestimabile, si succedono come tanti feudi medievali su di un territorio unico e straordinario; il Monferrato.

Situato in Piemonte, tra le province di Asti e Alessandria, il Munfrà, come viene chiamato in dialetto, è una regione ricca di tradizioni, storia e meraviglie enogastronomiche.

Dal 2014 ha ottenuto, insieme con le vicine Langhe ed il Roero, il riconoscimento di Bene Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Vi propongo 6 motivi e qualche golosa pillola gastronomica che vi porteranno a scoprire il meglio che questa terra ha da offrire.

Big Bench ovvero le panchine giganti

Monferrato patrimonio Unesco

Nel nord Italia e specialmente in Piemonte, impazza la mania delle Big Bench, le panchine giganti, coloratissime, posizionate in punti strategici. Ne abbiamo parlato anche nel tour delle Langhe e dell’Oltrepo’ Pavese dove ne abbiamo scoperte di suggestive.

I punti panoramici dove si trovano le Big Bench sono scelti sempre con grande attenzione.

L’obiettivo del Big Bench Project, avviato da Chris Bangle, aveva come scopo iniziale quello di aiutare lo sviluppo della piccola realtà turistica dove la panchina veniva posizionata. Il progetto ha preso piede, le panchine giganti si sono moltiplicate a vista d’occhio e si sono diffuse ben oltre la provincia di Cuneo.

Le panchine colorate hanno invaso la provincia di Alessandria, di Asti, di Torino e poi sono uscite fuori dalla Regione facendo capolino anche in Toscana e persino in Calabria.

Ma dove e come si trovano le panchine giganti?

Nel Monferrato, le Big Bench si trovano a; Rosignano, Sala, Cuccaro, Lu, San Salvatore, Vignale, Altavilla, Castagnole, alcuni dei paesi più belli del Monferrato Casalese.

Alla scoperta del territorio e dei suoi borghi più belli

Monferrato patrimonio Unesco

Le colline, caratterizzate dai pendii dolci colorati dal trascorrere delle stagioni, dominano il paesaggio nella parte centrale della regione.

Dalla Valle Ghenza a Castagnole Monferrato, passando per il Vignalese e percorrendo la strada della Mandoletta si ammirano Rosignano, Cella Monte e Frassinello, piccoli borghi circondati dalla quiete.

Vignale Monferrato

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Vignale può essere annoverato senza dubbio tra i borghi più belli del Monferrato. Arroccato su un’alta collina, è celebre per la rassegna Vignale Danza, festival estivo al quale partecipano le migliori compagnie di ballo del mondo. In cima all’abitato sorge la settecentesca Parrocchiale di San Bartolomeo, dalla quale si può godere un panorama strepitoso.

Cella Monte

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Cella Monte prende il nome dall’espressione “locum cellarum” in riferimento quei piccoli insediamenti monastici edificati a partire dall’ VIII secolo e destinati ad ospitare viandanti e pellegrini diretti a Roma.

È un piccolo tesoro, con le antiche piazzette, i vigneti che colorano le colline e gli splendidi rosai, ed è considerato uno dei Borghi più belli d’Italia.

La Sagra del tartufo

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Nel primo week end di novembre a Cella Monte si svolge la “Sagra Regionale del Tartufo Bianco in Valle Ghenza”, che omaggia il profumatissimo fungo ipogeo, principe della cucina autunnale e raccolto nei terreni della valle dove Cella Monte si affaccia.

Si tratta di un appuntamento in occasione del quale i visitatori possono assaggiare i piatti tipici della tradizione monferrina e degustare menù a tema realizzati dai migliori ristoranti del territorio.

Inoltre c’è la possibilità di acquistare i prodotti in vendita nella grande Mostra Mercato, dal tartufo ai vini, dai salumi alle grappe, all’artigianato locale.

Si può inoltre partecipare ad approfondimenti su temi enogastronomici.

Gli infernot

Gli Infernot sono le vecchie cantine scavate sotto le abitazioni, nel tufo, a mano, per conservare i preziosi vini del Monferrato ma non solo.

Grazie agli Infernot, il Monferrato è entrato a far parte del Patrimonio UNESCO ed è stato finalmente riconosciuto tra i territori d’Italia che valgono l’attenzione di turisti e viaggiatori.

Visitare un Infernot non è cosa semplicissima, la gran parte di queste storiche cantine del Monferrato appartiene ai proprietari della casa soprastante che la aprono al pubblico soltanto in particolari occasioni.

Più facile visitare gli Infernot delle cantine locali come quella de “I cinque Quinti”.

I cinque Quinti

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Fabrizio, Martina, Michele, Francesca e Mario sono cinque fratelli, cinque spiriti liberi e cinque cuori pulsanti dell’azienda vitivinicola i “Cinque Quinti”, e sono coloro che hanno deciso di portare avanti l’attività familiare nata quattro generazioni fa, con un tocco fresco e innovativo.

Il nome nasce proprio dalla loro essenza, cinque fratelli ognuno dei quali con le proprie idee e le proprie capacità che quotidianamente, e secondo del proprio modo, dà il proprio contributo per far crescere l’azienda e raggiungere l’obiettivo comune. Un grande obiettivo comune.

Inizialmente era quello di riprendere a produrre vino come faceva il nonno, appoggiandosi alla Cantina sociale della zona, ed oggi è quello di essere indipendenti al 100% ed aprire la propria cantina.

Infatti dal 2008, grazie alla passione per la terra di Fabrizio e Michele, e grazie anche al piccolo di casa Mario, l’azienda ha espanso la proprietà terriera di circa 10 volte arrivando ad essere di più di cento ettari tra vitigni (Barbera, Cortese, Grignolino, Pinot Nero in primis, ma le uve coltivate sono addirittura 12), boschi, campi di grano e una tartufaia.

Alla fine della visita della visita della cantina, del loro infernot e della conoscenza curiosa e affettuosa della famiglia Arditi non vi resta che portarvi a casa una bottiglia che diventerà la vostra compagna di chiacchiere, confidenze, risate e momenti speciali.

Le strade del Vino

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Un viaggio nel Monferrato non potrebbe definirsi tale senza un’approfondita esplorazione del meraviglioso mondo dell’enogastronomia locale.

Il vino è il grande protagonista di questa zona del Piemonte, ma non mancano le delizie di una cucina antica e profondamente radicata al territorio, prevalentemente contadino, dove la bontà e la semplicità degli ingredienti hanno creato nei secoli vere opere d’arte.

Vino quindi, centinaia di cantine e di produttori, qualità sopraffina e grandissima varietà. Cominciamo dalla Strada del Vino Alto Monferrato, un percorso che tocca i tre grandi centri della zona; Acqui Terme, dove vengono prodotti il Dolcetto e il Brachetto, Ovada con i suoi vitigni di Barbera e Novi Ligure dove invece regnano i bianchi come il Cortese, il Gavi ed il celebre Moscato.

Percorso in autunno, questo itinerario dà il meglio di sé, un paesaggio incendiato dai colori e profumato dal tartufo.

Spontandoci verso Asti percorriamo la Strada del Vino Astesana, che si snoda tra i comuni di Canelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Tanaro e Calosso. Barbera, Grignolino, Ruchè, ma soprattutto spumante e grappa.

E ancora, se non bastasse, la Strada del Vino Monferrato che tocca ben 73 comuni della zona, per completare un’offerta vinicola davvero ampia e apprezzata in tutto il mondo.

Cosa mangiare nel Monferrato

Specialità di carne

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La cucina del Monferrato è inimitabile. I piatti tipici di questa zona del Piemonte sono il risultato di un antico modo di trasformare le materie prime, piuttosto rare al di fuori del territorio.

La carne la fa da padrona, grazie alla famosa alta qualità dei bovini piemontesi.

Tra i piatti che ne fanno uso: ravioli al plin con sugo d’arrosto, battuta di fassone, selvaggina al civet e faraona al forno.

Meritano una menzione particolare il gran fritto misto e, soprattutto, il bollito, con il suo interminabile seguito di salse verdi, rosse e gialle.

I veri cultori pretendono di gustare in purezza questa splendida carne e l’unica eccezione ammessa è qualche cristallo di sale grosso.

Tra le verdure, sono imperdibili i cardi, il cui sapore delicato, che ricorda vagamente quello del carciofo, ben si presta alla preparazione in flan e sformati. Sono molto diffusi anche i topinambur, adatti per preparare sostanziosi risotti e ottimi in combinazione con i prodotti autunnali, per esempio zucca e funghi.

La bagna cauda

Monferrato patrimonio Unesco

Soltanto i più coraggiosi potranno misurarsi con la “regina”: la bagna cauda. Si tratta di una zuppa bollente a base di olio, aglio e acciughe da versare su verdure crude o cotte, sottilissime fettine di carne scelta e pane.

L’aglio è un elemento fondamentale nella preparazione della bagna cauda, ma molti locali la cucinano togliendone il cuore e altri, addirittura, sostituendolo con rape o topinambur.

Sappiate, però, che qui in Piemonte la bagna cauda è una specie di religione, in grado di mettere allo stesso tavolo anche i tifosi della Juventus e del Torino, a patto che sia cucinata “come Dio comanda”.

Le varianti con poco o senza aglio vengono chiamate, rispettivamente, “eretica” e “atea”. Di conseguenza, fate voi…

I Dolci

I dolci del Monferrato appartengono alla tradizione e fanno larghissimo uso dei prodotti locali. Le nocciole si usano per produrre torte e biscotti da abbinare a una crema di zabaione, mentre gli amaretti e il cioccolato sono la base di preparazione del bonet, una sorta di budino da gustare al cucchiaio.

In altre parole, da queste parti si mangia bene, ma, soprattutto, si beve meglio.

I piatti appena citati sono cucinati ovunque. Lasciati guidare dall’istinto e fermati nella prima trattoria che ti ispira: rimarrai sicuramente soddisfatto.

Dove mangiare – Trattoria Panoramica – Sarroc

Tra queste trattorie vi consiglio “Trattoria Panoramica – Sarroc” a Vignale Monferrato; da un lato si collega al centro del paese con un suggestivo vicolo, mentre dall’altra, con una terrazza panoramica, si affaccia sulla valle sottostante.

Nel periodo autunnale e invernale è possibile pranzare o cenare nelle sale interne, con la coccola dal calore del caminetto. Durante l’estate invece i commensali possono accomodarsi all’aria aperta, nella terrazza ovviamente, ma anche nel cortile interno.

Monferrato patrimonio Unesco

Nel menù della trattoria non esistono piatti che non siano realizzati con prodotti locali; la pasta fatta in casa, i sughi e le salse preparate ogni giorno dalla cucina, le carni e i salumi selezionati dai migliori produttori della zona.

Una proposta adatta tutti, con sapori delicati frutto di invenzioni della cucina, ma anche gusti più forti celebrare le tradizioni del territorio.

Dove dormire – Cascina Alberta

Agriturismo Cascina Alberta, a Vignale Monferrato, è un caratteristico complesso rurale di fine ’800, composto da casa padronale e costruzione rustica.

Qui, con semplicità e calore, Raffaella, riceve ed ospita gli amanti della campagna e della tranquillità, in una cornice agreste, curata e confortevole nel cuore del Monferrato.

Le sistemazioni sfoggiano mobili d’epoca in legno e presentano un bagno privato con doccia. Si gode così l’anima della campagna tra canto dei grilli e il sole che scompare e ricompare tra i filari.

Monferrato patrimonio Unesco

Ogni mattina vi attende una colazione a base di cibi dolci, che potrete accompagnare con pietanze salate, disponibili su richiesta. Dolci fatti in casa, fragranti brioches e pane artigianale sono gli elementi perfetti per sentirvi a casa, insieme ad un’apparecchiatura attenta ad ogni dettaglio.

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Post Monferrato, patrimonio Unesco è in collaborazione con “I cinque Quinti”.