Tra orecchiette, burrate e materie prime selezionate da produttori del territorio, Ricci Osteria è una vera e propria garanzia per chi ricerca l’autentica cucina pugliese nel capoluogo meneghino.

La cucina segue fedelmente la stagionalità degli ingredienti al fine di garantire impeccabile freschezza e qualità dal primo assaggio. L’estate è quindi assecondata nei sapori e le proposte di Ricci per la stagione calda che sono un volo diretto sul tacco dello stivale ancor prima dell’arrivo delle ferie.

Il menù

Per iniziare, come tradizione vuole, degli antipasti caldi e freddi tra cui i fiori di zucca fritti con la ricotta, il capocollo con formaggi misti o la tipica frisella con i pomodorini.

A seguire dei primi tanto sfiziosi quanto freschi: non può mancare la Regina della cucina pugliese, l’orecchietta fatta in casa, servita con un condimento ai tre pomodori con cacioricotta.

Per chi cerca abbinamenti più insoliti e gusti particolari, le gocce di ricotta avvolte nella semola, crema di asparagi, pancetta croccante e tartufo Scorzone nero estivo, e per gli amanti dei sapori di mare i cavatelli di semola al nero di seppia ai frutti di mare, datterini gialli e rossi al profumo di limone.

Il misto di carne con bombette di maiale al vincotto e rotolo di salsiccia arrosto è il secondo che non ha stagioni e che accompagnerebbe alla perfezione qualunque serata estiva nelle campagne pugliesi che si rispetti, magari accompagnato da un buon rosso locale della cantina locale Varvaglione.

Tra le proposte anche i famosi moscardini alla Luciana, cipolla di Acquaviva in agrodolce e frise all’olio evo o il Cappello del prete di manzo CBT in riduzione di Primitivo di Manduria, crema di sedano rapa e chips di patate viola.

Concludere in dolcezza è d’obbligo e il caldo metropolitano suggerisce degli Sporcamuss con crema diplomatica alla vaniglia e frutti rossi o il Fior di latte di capra con croccante di mandorle e caramello salato.

Da non perdere la “Domenica in Puglia”, tutte le domeniche a pranzo: dedicato alla grande tradizione italiana, un menù che ripercorre le ricette pugliesi della famiglia Ricci, che parlano di ricordi e che fanno sentire a casa.

Se state organizzando un viaggio in Puglia puoi leggere I COLORI DELLA PUGLIA, come viaggiare tra Bari e la valle d’Itria.

Gli interni

Restyling e decorazione degli interni son stati affidati a Rossana Parizzi (architetto e garden designer) che partendo dal termine “osteria” ha voluto evocare in uno spazio piccolo ma elegante lo stile delle masserie pugliesi riproponendo i colori delle campagne nelle due tonalità di verde della foglia d’olivo, oltre che nel colore della tipica terra ruggine, inserendo elementi in corten e tavoli in legno.

Sul bianco caldo delle pareti che rinfrescano e illuminano gli ambienti, taglieri, canovacci e setacci (che qui incorniciano piante grasse) rimandano al tema cucina.

Non mancano specchi, stampe e le iconiche luminarie delle feste pugliesi.

La mise-en-place rimanda agli stessi concetti di semplicità, senza tovaglia ma con classici runner rural-chic in tessuti naturali (lino e abaca) su cui spiccano le solari ceramiche di Enza Fasano, punta di diamante dell’arte figulina grottagliese.

Piacevole il piccolo dehors su strada che ospita 14 coperti all’ombra di fiori e ombrelloni.

La mia esperienza

Da Ricci Osteria si mangia una cucina d’autore, ma con i piedi per terra, leggibile, semplice nel risultato e genuina nella preparazione.

Mi è piaciuta l’idea che ogni piatto rispetti materie prime e stagionalità, e sia abbinato sempre con olio, vino e distillati pugliesi.

Un ventaglio di piatti capaci di far viaggiare, veramente, in Puglia.

Un’osteria dall’animo mediterraneo anche negli arredi che ricordano quelli di una vecchia masseria con uno spirito più contemporaneo.

Mi sono piaciuti i rosoni di luci, interni ed esterni, quelle delle feste patronali pugliesi per intenderci, che fanno arredamento, senza mai scivolare nelle caratterizzazioni da cartolina, ma come un vero e proprio tocco di stile.

Ricci Osteria: la storia

Nel 1966 Angelo Ricci e sua moglie Dora danno vita a “Al fornello da Ricci” in un vecchio casale di famiglia nelle campagne di Ceglie Messapica.

L’osteria affonda le sue radici nella tradizione pugliese della carne al fornello e, senza averne tradito l’autenticità, non ha mai smesso di rinnovarsi e crescere tanto da diventare nel 1996 la prima stella Michelin di Puglia, in un periodo in cui la regione non era ancora la rinomata meta gastronomica che è oggi.

Angelo Ricci era un gran conoscitore di carni ed è con lui che sua figlia Antonella ha imparato la delicata arte di scegliere le materie prime.

Dora è una figura determinante e tuttora presente nel ristorante. Seguendo le orme dei genitori e mantenendone orgogliosamente i valori chiave, quali l’accoglienza e la tutela della tradizione, Antonella insieme al marito e socio Vinod garantiscono quella continuità che fa della famiglia Ricci, ancora oggi, una pagina non trascurabile della storia della cucina pugliese.

Così “Al fornello da Ricci” cambia nome ma non direzione, ampliandone l’orizzonte.

Ricci Osteria

Osteria Ricci è infatti il risultato di incontro e sperimentazione, in grado da mescolare i capisaldi della cucina dei Ricci, legata in modo inscindibile al loro territorio, e influenze isolane lontane, arrivate dalle Mauritius grazie alla testimonianza e re-interpretazione che ne fa Vinod con intuizione e creatività.

Milano, unica vera metropoli italiana, si è rivelata lo sfondo ideale e lo stimolo giusto per concretizzare questo scambio e ricerca di innovazione.

Informazioni utili

RICCI Osteria – Dal 1966

Via Sottocorno 27 – 20129 Milano

Tel. 02-49705612

info@ricciosteria.it

Menù

Ricci Osteria

Il post “Ricci Osteria; gustare l’estate pugliese a Milano” è in collaborazione con Osteria Ricci e Ufficio stampa Honor Consulting